Opera, polizia blocca il volantinaggio
Tre artisti del «Rigoletto» identificati mentre denunciavano il lavoro precario
Bloccati e identificati da poliziotti in borghese mentre, alla prima del «Rigoletto», facevano volantinaggio di fronte al Teatro dell’Opera in piazza Beniamino Gigli.
Tre artisti romani del Comitato nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche che da anni si battono contro la precarietà del lavoro nei teatri stabili e la chiusura dei corpi di ballo, sono stati avvicinati da alcuni agenti della Questura che hanno chiesto loro di consegnare il pacco di volantini non ancora utilizzato perché privi di autorizzazione. «Ho subito detto che era almeno la cinquantesima volta che facevo quest’attività — racconta uno dei tre che domenica scorsa è poi salito sul palco per partecipare allo spettacolo — e non era mai stata necessaria alcuna domanda alle autorità. Ma niente, mi hanno chiesto e fotografato i documenti. E quando la gente era già dentro, a pochi minuti dall’inizio dell’opera, mi hanno ridato i volantini. Ma come? Sapevo che un bene sequestrato non si restituisce così facilmente e le autorizzazioni vanno chieste se si tratta di pubblicità commerciale». I tre musicisti intendevano invece soltanto far conoscere al loro «affezionato pubblico» le difficoltà che stanno vivendo: «Al Teatro dell’Opera — si legge nel volantino — l’accordo imposto con la minaccia di licenziamento collettivo di Coro e Orchestra nel 2014, continua ad essere applicato dalla Sovrintendenza nonostante sia scaduto da 2 anni».