Io, Drusilla Foer una donna «Eleganzissima»
Lunedì la show-woman al debutto nella sua pièce «Tutti immaginano di vedere un’esibizione di cabaret, ma non è così»
Quando si racconta, è difficile capire dove finisca la sua fantasia e inizi la verità: Drusilla Foer, a cominciare dal suo nome, gioca simpaticamente sul «doppio». La show-woman è sopratutto Eleganzissima, ovvero protagonista dello spettacolo in scena da lunedì al Teatro Ambra Jovinelli.
«Il nome Drusilla? Lo scelse mio padre — racconta — in ricordo del battello a bordo del quale egli fu concepito dai suoi genitori, insieme alla sorella gemella, poi morta a quindici anni. Per questo mi ha chiamato così, in memoria della sorella scomparsa... Però — aggiunge — so bene che circolano voci sul fatto che io sia un uomo, Gianluca Gori. Non so chi sia».
Un alter ego? «Forse — risponde secca — ma Drusilla è femmina. Il fatto è che, siccome sono molto alta, si pensa che io sia un uomo vestito da donna». Ecco il gioco del doppio che la diverte e che restituisce, con eleganza, nello spettacolo dove ripercorre episodi della sua vita, cantando dal vivo le canzoni ad essi collegate.
Sul palco è infatti accompagnata dai musicisti Loris Di Leo al pianoforte e Nico Gori al sax e clarinetto. «Tutti immaginano di venire a vedere uno spettacolo di cabaret — spiega — invece non è così. Quando si invecchia si ha l’abitudine a parlare di se stessi e io ho avuto una vita un po’ randagia, insensata, di cui ora raccolgo le fila. Con tonalità intime e melanconiche, ripercorro memorie personali e non solo. Tra le pieghe di questi ricordi, i fatti che mi hanno reso felice o triste, emerge anche tanta comicità. Delineo una serie di passaggi: da quando ero bambina, poi ragazza, poi sposata e poi l’età matura... Un tragitto cronologico delle varie tappe della mia esistenza. Un caleidoscopio che ho avuto la fortuna di vivere: non ho avuto una vita noiosa e gli spettatori sono divertiti e commossi».
Una vita, quella di Madame Foer, anche molto impegnata nel campo delle battaglie civili. «Sin dall’inizio della mia carriera, ho sentito l’esigenza di dedicare una parte del mio lavoro a sensibilizzare la gente, il pubblico, sui temi urgenti dell’attualità. Credo infatti che, sia pure nella leggerezza, nella comicità, svolgendo il proprio lavoro con serietà e onestà, occorre trovare spazio per l’impegno sociale. E aggiungo che è la parte della mia attività che mi gratifica maggiormente, mi fa sentire bene, dà un senso a ciò che faccio in palcoscenico, o in televisione o al cinema».
Quali gli impegni cui tiene maggiormente? «Ho fatto e faccio tante cose... Per esempio ho realizzato un calendario a favore dell’Anlaids, un’associazione per la ricerca sull’hiv. Poi ho partecipato a un evento a Firenze per raccogliere fondi che hanno lo scopo di pubblicare materiale sulla prevenzione della malattia da distribuire nelle scuole: è importante informare i ragazzi, è doveroso! Soprattutto in un momento come quello attuale, in cui le persone hanno abbassato la guardia nei confronti della malattia e non fanno troppo attenzione alla propria sessualità, che deve essere assolutamente libera, ma avendo rispetto di se stessi e degli altri».
Perché il titolo Eleganzissima? «Io tengo molto ai miei follower, ricevo tanti messaggi e ogni giorno dedico del tempo per rispondere a tutti. Un po’ di tempo fa, una ragazzina mi scrisse un messaggio da cui trapelava la sua sensibilità e mi disse che da grande avrebbe voluto diventare eleganzissima... come me».
❞ Autoironia So bene che circolano voci sul fatto che io sia un uomo, Gianluca Gori. Non so chi sia