Corriere della Sera (Roma)

CAPITALE LUNARE

- Di Giuseppe Di Piazza

Sarà un Capodanno sincero, di quelli di una volta, dove si dirà pane al pane e vino al vino, augurandos­i il meglio per il 2019. Si comincia dal luogo, il Circo Massimo, vecchio amico di mille emozioni, dagli scudetti ai Mondiali, dai grandi concerti alle manifestaz­ioni contadine. E si continua con il tema a cui la festa sarà ispirata: la Luna, il satellite più amato dai poeti. Nella scelta c’è come uno straordina­rio impulso a confessare. Cosa siamo diventati come capitale? Non c’è dubbio: un luogo lunare, bellissimo e talvolta - purtroppo inospitale. La prova di quanto sia appropriat­o il tema sono quei crateri che vediamo per strada, un po’ meno grandi di quelli trovati nel ‘69 da Armstrong e Aldrin allunando nel Mare della Tranquilli­tà, ma decisament­e più pericolosi. E siamo però anche fiduciosi, perché dopo Spelacchio eravamo pronti a tutto e invece è arrivato questo bellissimo abete in scatola di montaggio che (stavolta) ci delizierà. Siamo così, non c’è niente di male. Un ultimo pensiero, come nelle vecchie trasmissio­ni delle tivvù private, va ai nostri sponsor. Dove sono finiti? Quest’anno il Capodanno lunare del Campidogli­o si farà senza aiutini: un milione e mezzo tutto di tasca nostra. Vabbè, si capisce: chi vorrebbe consigli per gli acquisti sulla Luna?

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