Lisa Gerrard e le Voci bulgare in concerto
L’artista australiana all’Auditorium con le Voci bulgare
Lisa Gerrard, voce eterea e potente, assieme a Brendan Perry ha toccato con i Dead Can Dance le vette più alte della dark wave anni Ottanta e Novanta. The Mistery of Bulgarian Voices sono il coro a cappella nato nel 1952, amato da Kate Bush, U2, George Harrison e David Bowie, noto in Italia per la collaborazione con Elio e le Storie Tese nel brano Pippero (era il 1992).
Folk, spiritualità, avanguardia convergono nell’album BooCheeMish di The Mistery of Bulgarian Voices, con la partecipazione della cantante di Melbourne. E stasera l’ensemble si esibirà al Parco della Musica proprio con Gerrard. «All’inizio il mio contributo consisteva in quattro canzoni che ho composto con Jules Maxwell e che sono racchiuse nell’album — racconta Lisa — Quando abbiamo iniziato a proporre i brani dal vivo, abbiamo anche sviluppato nuovi pezzi con Petar Dundakov e Dora (Hristova ndr), la nostra storica e meravigliosa direttrice... abbiamo anche aggiunto dei pezzi composti con David Kuckerman».
La passione di Gerrard per le Voci Bulgare parte da lontano. «Negli anni Ottanta — ricorda — mi regalarono un biglietto per un loro concerto alla Royal Albert Hall di Londra. Non incontrai nessuno,però mi emozionai quando le ascoltai cantare. Fui travolta dallo splendido suono e dalla loro preveggenza, mi fecero piangere. Non avevo mai ascoltato niente di così sinceramente bello, pura luce e amore. Quel concerto mi regalò speranza e quando tornai a casa cercai di abbracciare la loro integrità nella mia musica. Così scrissi un pezzo intitolato Host Of The Seraphim: una risposta all’impronta che lasciarono nel mio cuore». La canzone fu incisa nel quarto album dei Dead Can Dance, The Serpent’s Egg (1988). Dopo
lo scioglimento della band, nel 1988 (ma dal 2011 la band continua a produrre album e live), Lisa ha continuato il suo personalissimo percorso musicale che unisce sacro e profano, spiritualità e sensualità, classico e contemporaneo e che l’ha portata a interpretare anche le colonne sonore di film come Il gladiatore. Lo scorso giugno era a Roma, voce solista, nell’imponente spettacolo che riproponeva con la musica dal vivo il film. «Ci siamo esibiti anche
❞ Per me è stata una benedizione lavorare con Ennio Morricone, è un vero maestro nella sua arte
al Colosseo —ricorda — Russel Crowe apriva il concerto. Abbiamo raccolto fondi per i bambini con la polio. Una serata indimenticabile».
A 57 anni ha raggiunto tanti traguardi nella sua carriera ma racconta che il punto più alto lo ha toccato quando Ennio Morricone le affidò un a canzone della colonna sonora del film ungherese Fateless (2005) . «È stata una benedizione lavorare con lui, è un vero maestro nella sua arte». Adesso è impegnata in diversi
progetti, è appena uscito il nuovo album dei Dead Can Dance, Dionysus. Continuerà a salire sul palco con The Mystery of the Bulgarian Voices, ma si esibirà anche con Balaz Havasi, Daniel Johns e Paul Grabowsky. «Non ho un genere favorito, amo la musica che apre la mia immaginazione», sottolinea e un’altra risposta non è possibile per lei che definisce la sua arte «il linguaggio dell’anima».