Discoteche fuorilegge, 600 sanzioni
La maggior parte delle contestazioni per la mancanza di uscite di sicurezza. E ci sono night aperti senza licenza Duemila controlli dall’inizio dell’anno: un terzo dei responsabili multati per gravi irregolarità
La strage di Corinaldo (Ancona) potrebbe portare a un’intensificazione di controlli anche a Roma sulle discoteche e più in generale sui locali notturni. Dall’inizio dell’anno - ma i dati sono provvisori - le forze dell’ordine hanno ispezionato circa duemila esercizi: in un terzo sono state riscontrate gravi irregolarità, soprattutto per la mancanza di licenze e uscite di sicurezza.
L’ultima tragedia è quella del Sabor Latino, discoteca abusiva bruciata quasi nove anni fa a San Giovanni. Quattro morti e decine di feriti per la mancanza di uscite di sicurezza nell’ex garage. Il proprietario, un macedone, è stato condannato a dieci anni. Da quella tragedia tanto è cambiato a Roma in materia di sicurezza di discoteche e locali notturni in generale. Ma tanto delle stringenti disposizioni di legge viene ancora ignorato: basta dare un’occhiata alle cronache per capire che il fenomeno è ancora più diffuso di quanto si pensi. E la strage di venerdì notte a Corinaldo, vicino Ancona, porterà adesso a una nuova ondata di controlli e verifiche anche nella Capitale, dove eventi come quelli in programma nel locale dove hanno perso la vita cinque minorenni e la mamma di uno di loro sono molto frequenti. Nel 2018 - anche se i dati non possono essere ancora definitivi e si tratta di una stima provvisoria - le forze dell’ordine hanno proceduto a circa duemila ispezioni: almeno in un terzo dei casi sono emerse gravi carenze e irregolarità. Prime fra tutte le mancanze di licenze (spesso completamente inesistenti sia quelle per aprire, nonché per somministrare cibi e bevande, e anche per spettacoli danzanti) e delle uscite di sicurezza. Solo a settembre, ad esempio, la divisione di polizia amministrativa della Questura ha chiuso - insieme con il commissariato di zona, impegnato da mesi in un’opera di bonifica dei locali notturni in tutto il quartiere - una discoteca a Torpignattara proprio per questi motivi. Decine le verifiche anche da parte dei carabinieri, soprattutto per quanto riguarda invece la presenza di lavoratori e buttafuori non in
regola: in nero, addirittura pregiudicati, comunque senza alcuna abilitazione. Tanti gli interventi per risse e aggressioni all’esterno - ma anche all’interno - di luoghi di ritrovo che con l’occasione vengono controllati.
Dall'inizio dell’anno poi i vigili del fuoco del comando provinciale di via Genova hanno effettuato 280 controlli disposti dalla Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo - che dipende dalla Prefettura - e anche da quella comunale del Dipartimento cultura. Non sono mancate le contestazioni, tenendo presente che la normativa italiana è di gran lunga la più severa d’Europa: anche qui uscite di sicurezza, vie di fuga, utilizzo di materiali ignifughi, valutazione della capienza.
Negli anni scorsi l’attività quotidiana dei pompieri nella prevenzione ha anche scatenato qualche polemica, come è accaduto per il Teatro dell’Orologio in via dei Filippini e per l’Eliseo in via Nazionale. L’attenzione dei vigili del fuoco è concentrata in particolar modo sui locali di pubblico spettacolo (e quindi non soltanto sulle discoteche) e sugli alberghi. «Purtroppo si tratta di luoghi ad alto rischio anche da un punto di vista statistico», sottolinea un soccorritore. La maggior parte delle verifiche vengono però effettuate dalla polizia e dai vigili urbani.
La Divisione amministrativa della Questura ne ha portate a termine da gennaio circa 150, ma ogni commissariato ne ha all’attivo alcune decine, a seconda che si tratti di uffici che si trovano in zone di movida, come San Lorenzo, Trastevere, centro storico, Pigneto ed Eur. Lo stesso discorso può essere fatto con i gruppi della polizia municipale. Un terzo dunque sono le contestazioni ai titolari e ai gestori dei locali notturni, che spesso di vedono sospendere o addirittura ritirare la licenza in presenza di gravi irregolarità. Ci sono quelle all’articolo 80 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che prevede proprio l’esame da parte di una commissione tecnica sulla solidità strutturale dei locali e anche sulla presenza di uscite di sicurezza e vie di fuga, e quelle all’articolo 100 che consente al Questore come è accaduto decine di volte anche quest’anno - di chiudere una discoteca perché frequentata da pregiudicati o ancora perché teatro di reati, come lo spaccio di droga.
Raffica di ispezioni Fra le carenze più diffuse la mancanza di uscite di sicurezza. L’ultima tragedia nel 2010