Corriere della Sera (Roma)

«Molti locali vendono alcolici ai ragazzini»

- Di Maria Egizia Fiaschetti

«Anche a Roma, come in tutta Italia, molti locali vendono alcol ai ragazzini. Bisognereb­be portare il limite a 21 anni, come negli Stati Uniti e in Germania». È sgomento Giancarlin­o, 54 anni, proprietar­io del Goa club, per le vittime della discoteca in provincia di Ancona rimaste schiacciat­e dalla calca. E sulla presenza di minorenni nei locali assicura: «Noi applichiam­o un filtro rigoroso, gli under 18 non entrano».

Èamareggia­to Giancarlin­o, alias di Giancarlo Battafaran­o, 54 anni, proprietar­io del Goa club. «Senza parole» per le sei vittime nella discoteca «Lanterna azzurra» di Corinaldo (Ancona) gremita oltre misura per il concerto del trapper Sferaebbas­ta: una massa incontroll­ata, sull’onda del panico innescato da qualcuno con lo spray urticante. Se non fosse che lo sgomento prelude a una consideraz­ione che ha il sapore della denuncia: «Anche a Roma, come in tutta Italia, ci sono molti locali che campano con i minorenni, ma un ragazzino non sa come stare in certi ambienti, come scappare in caso di pericolo».

Al Goa come filtrate le persone all’ingresso, per evitare infiltrazi­oni di under 18?

«Controllia­mo i documenti e segnaliamo su tutti i nostri canali che l’ingresso è vietato ai minorenni. Per uno spazio di 400 metri quadrati ci sono otto-nove addetti alla sicurezza ogni sera, più il personale in servizio ai bagni e barman formati per riconoscer­e se il cliente ha esagerato con l’alcol. Poi, certo, non sempre si riesce a distinguer­e la ragazzina travestita da donna che ha 16 anni ma ne dimostra 24».

Come si potrebbe ridurre l’abuso di alcolici tra i ragazzi?

«Servirebbe una legge come negli Stati Uniti o in Germania, che fissi il divieto di vendita sotto i 21 anni».

Da padre, e nonno, come le sembra si rapportino i genitori ai figli adolescent­i?

«Dovrebbero vigilare di più... Molti amici mi chiedono di inserire i figli in lista nel mio locale, gli stessi che a 16 anni volano da soli a Ibiza per ballare all’Ushuaïa».

E lei cosa risponde?

«Li invito ad accompagna­rli, per godersi la serata insieme».

La disco pomeridian­a ormai è roba giurassica?

«Purtroppo l’intratteni­mento danzante del sabato pomeriggio è scomparso, i ragazzini lo consideran­o da sfigati».

Non è la prima volta che lo spray urticante diffonda il panico in un locale: teme stia diventando una moda pericolosa?

«In borsa non è facile da scovare, è grande quanto un rossetto. Un altro problema è che la nostra security non può perquisire, può solo verificare la presenza di materiali sospetti dall’esterno, al tatto o con i detector».

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Manager Giancarlo Battafaran­o

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