Roma e Lazio, stesso destino nella follia
Subiscono il pari nei minuti di recupero con Cagliari e Samp: stagione quasi buttata via
Stesso risultato (2-2), stesso destino e una stagione praticamente compromessa. A Cagliari la Roma in vantaggio per 2-0 subisce il pareggio al 95’ con i sardi ridotti in nove uomini, la Lazio rimonta la Samp su rigore sempre al 95’ grazie a Immobile, ma al 99’ si fa raggiungere buttando via la vittoria. Il tecnico giallorosso Di Francesco rischia l’esonero: «Abbiamo deficit mentali importanti».
Simone Inzaghi, al gol di Immobile che sembrava avere svoltato la serata e, forse, il campionato della Lazio, non aveva avuto neanche la forza di esultare. Lo avrebbe fatto al fischio finale, se la magia di Saponara non avesse rovinato tutto. Gli applausi che l’Olimpico era pronto a regalare alla Lazio per la reazione avuta nel secondo tempo, invece, si sono trasformati in fischi. Più di incredulità che di rabbia, verso una squadra che stavolta - a differenza di Verona - ce l’aveva messa tutta.
Ma siccome sono i risultati, soprattutto in momenti come questi, a orientare l’umore, una partita che la Lazio ai punti aveva stravinto ha il sapore di una sconfitta. Non ci credono i giocatori - Parolo l’ultimo a uscire dal campo, disperato, con le mani sul volto - ma il primo a non crederci è proprio Inzaghi, al termine di una settimana vissuta nella clausura di Formello (il ritiro si è chiuso, oggi riposo,e domani la ripresa).
«C’è grande dispiacere per i ragazzi, perché hanno fatto una grande partita - dice il tecnico - I numeri sono schiaccianti, ma mi amareggia il fatto che una partita così la devi vincere. Siamo stati insieme, abbiamo lavorato benissimo in settimana: vedere i giocatori con la testa bassa nello spogliatoio è motivo di grande rammarico. Ma anche da queste cose si cresce: un pallonetto al 99’ penso di non averlo mai visto in tanti anni di calcio, anche se avremmo dovuto gestire la palla e non buttarla». Inzaghi, però, pareva più preoccupato del terzo pareggio di fila che del quarto: «È’ un momento che gira male, abbiamo giocatori esperti, ma prendere gol così non dovrebbe capitare mai. È un errore di squadra che analizzeremo, cercando di recuperare anche le forze in vista dell’Europa League e della partita di Bergamo”. Errore di squadra sul gol, errori individuali davanti ad Audero ma anche prestazioni ancora lontane da livelli a cui gente come Milinkovic su tutti aveva abituato. «Ma secondo me Sergej ha fatto bene, quel gol per lui sarebbe stato importantissimo - replica l’allenatore - Gli basta una scintilla, come a Luis Alberto, che è entrato con il piglio giusto. Hanno fatto bene quello che avevo chiesto». La beffa delle beffe è che la serata era iniziata con l’esultanza della curva Nord per il 2-2 di Sau in Cagliari-Roma a tempo scaduto, in inferiorità numerica. Ecco, alla Lazio è andata esattamente alla stessa maniera.
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L’allenatore
Un errore collettivo, non ho mai visto un pallonetto di tacco al 99’ in tutta la mia carriera