Corriere della Sera (Roma)

Monti, choc in città: ferita infinita

Flusso continuo di persone nel rione colpito: mazzi di fiori, fiaccole e pagine di Primo Levi al sit-in serale Rubate le pietre d’inciampo, Adachiara Zevi: è un attacco antisemita, minacce già da luglio

- Spadaccino

Una fiaccolata stanziale a via Madonna de’ Monti dopo il furto di 20 pietre dell’inciampo dedicate alle famiglie Di Castro e Di Consiglio, vittime della Shoah. Centinaia di persone hanno sostato davanti le reti arancioni, che segnalano le buche, dove sono stati lasciati un mazzo di rose rosse, le pagine di Primo Levi di «Se questo è un uomo» e delle candele.

Il vuoto tra i sampietrin­i. I ceri,un mazzo di rose rosse freschissi­me. E il testo di Primo Levi: «Se questo è un uomo». È ciò che rimane delle venti pietre d’inciampo portate via nella notte tra domenica e lunedì. Qualcuno ha strappato il ricordo delle famiglie Di Consiglio e Di Castro, il gruppo più colpito dalla Shoah. «I sorci si muovono sempre di notte», dice in romanesco Linda Spizzichin­o, che aveva 12 anni quando i suoi parenti, zii e nonni, furono portati via dai tedeschi. «Ricordo tutto nitidament­e, abitavo di fronte», commenta.

Ieri una folla silenziosa e addolorata, provenient­e da tutta la città, si è riunita davanti al luogo dell’atto vandalico. In tanti sono arrivati per testimonia­re in silenzio lo sdegno per l’atto e la vicinanza ai familiari e alla comunità ebraica. Presenti, tra gli altri, il deputato Stefano Fassina, una rappresent­anza dell’Anpi, la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, il vice sindaco Luca Bergamo oltre alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. «Noi siamo disponibil­i a rimetterle il prima possibile - dice Alfonsi -. Abbiamo già ordinato una gigantogra­fia, una foto delle pietre che avevamo, per metterle sopra la rete arancione perché non sembri una qualunque buca del Comune ma si dia conto di quello che è accaduto. Questo è un atto fascista, siamo di fronte alla rimozione di una memoria importante». Per il comitato Rione Monti: «La Shoah è stata esattament­e

questo e adesso, a 70 anni di distanza, si è compiuta di nuovo. L’obiettivo dei nazisti non era solo cancellare le persone, ma anche il loro ricordo. Stanotte è come se avessero voluto ucciderli tutti un’altra volta».

Un’anziana residente ha gli occhi lucidi: «È una cosa tremenda, non posso crederci». Paolo Cicchetti, 83 anni, ha un negozio di casalinghi proprio accanto al luogo dell’atto vandalico: «Stamattina quando mi sono accorto che mancavano mi sono sentito male. Incredibil­e. Anni fa qualcuno una mattina martellava sulle pietre, mia moglie è intervenut­a e le hanno risposto di farsi i fatti propri». Tra i cittadini presenti anche il magistrato Franca Imbergamo della Procura nazionale Antimafia e Antiterror­ismo: «Siamo qui per testimonia­re la nostra vicinanza e solidariet­à come magistrati, nonché il nostro sdegno per questo vigliacco attacco antisemita».E Ruth

Dureghello: «È un gesto gravissimo ed è sicurament­e preoccupan­te che sia avvenuto nel centro di Roma. Una deplorevol­e offesa alla memoria, perché quelle pietre rappresent­ano delle persone che non ci sono più e sono vittime di un antisemiti­smo bieco e meschino che pensavamo dimenticat­o, ma anche perché sono simboli di qualcosa che noi dobbiamo portare avanti».

 ??  ?? Il ricordo Una donna lascia la propria fiaccola nel punto (rione Monti, foto Lannutti/LaPresse) dove sono state rubate le venti pietre d’inciampo
Il ricordo Una donna lascia la propria fiaccola nel punto (rione Monti, foto Lannutti/LaPresse) dove sono state rubate le venti pietre d’inciampo
 ??  ?? Ruth Dureghello tra la folla a Monti (le foto LaPresse/ Lannutti)
Ruth Dureghello tra la folla a Monti (le foto LaPresse/ Lannutti)
 ??  ?? Il ricordo Una ragazza lascia la fiaccola nel punto in cui hanno divelto le pietre
Il ricordo Una ragazza lascia la fiaccola nel punto in cui hanno divelto le pietre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy