ALBERI, UN AMORE DA PAURA
Roma ama gli alberi. Un po’ meno quando vengono giù come asteroidi, spezzati sui marciapiedi dal primo colpo di vento. Ma li ama soprattutto a Natale, nei giorni della bontà e del dialogo. Lo sa bene la sindaca, Virginia Raggi, che - come certi personaggi disneyani - ha cominciato l’altro giorno a colloquiare giusto con l’erede di Spelacchio. Un dialogo delicato e surreale, in pieno spirito natalizio, che ha rivelato tratti giocosi del carattere della prima cittadina. Per la verità, se n’era già accorta Sabina Guzzanti che, nei panni di Raggi, alla Tv delle Ragazze da settimane parlava amorevolmente con i gabbiani. Scherzandoci su, la stessa sindaca, pochi giorni or sono, s’è negata ai fotografi che la volevano ritrarre accanto a una sculturaorso: non si sa mai.
Ma la vera prova del nove dell’amore dei romani per gli alberi l’hanno dato alcuni abitanti del Tiburtino, che hanno messo in strada un bellissimo alberello e l’hanno chiamato «Spauracchio», in omaggio alla paura che nel nostro Paese si sta infondendo a mani basse nei confronti di chi viene da lontano. Quale paura? Il rapporto Censis appena pubblicato rivela che sei italiani su dieci vedono in modo negativo l’immigrazione extracomunitaria. Ma più di quattro vedono di cattivo occhio anche chi arriva da Francia o Inghilterra. Più che «Spauracchio» questa sembra realtà cupa. O no?