Zingaretti e Raggi: «Atto inaccettabile»
Adachiara Zevi: azione antisemita, minacce già a luglio
La condanna del gesto è unanime: per la sindaca Raggi è «inaccettabile: la memoria esige rispetto». Parole condivise dal governatore Zingaretti che lo definisce «un’azione inqualificabile e vergognosa che offende la memoria degli ebrei deportati nei campi di sterminio nazisti».
«Sono stravolta, è una cosa inaudita: quest’atto è la messa in pratica e la conseguenza delle minacce che abbiamo ricevuto nel luglio scorso. Ma queste pietre continueranno a dire la verità a tutti coloro che passano». Per Adachiara Zevi, alla guida dell’Associazione che dal 2012 si occupa dell’installazione delle pietre d’inciampo realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig(a Roma ne sono state collocate circa 200)«questo fatto gravissimo, proprio alla vigilia della Giornata dei Diritti dell’uomo, mette a rischio la nostra democrazia. È un attacco fascista e antisemita di gente che non scherza e purtroppo un governo come il nostro che aizza all’odio per il diverso, legittima questi atti».
Sul furto delle 20 mattonelle in ottone per ricordare le vittime della Shoah della famiglia Di Consiglio- Spizzichino sterminata tra il campo di Auschwitz e le Fosse Ardeatine, in città è un coro unanime di condanna: «Inaccettabile», è il commento su twitter della sindaca Virginia Raggi che aggiunge: «La memoria esige rispetto», mentre il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, lo definisce «un gesto inqualificabile e vergognoso che offende la memoria di cittadini ebrei deportati nei campi di sterminio nazisti. Spero che le pietre rubate possano tornare al più presto al loro posto».
La sede romana dell’Anpi esprime «il suo più profondo sdegno per l’ennesimo gesto vigliacco perpetrato dalla feccia fascista. Questa volta hanno divelto e trafugato le pietre d’inciampo del rione Monti dedicate alla famiglia Di Consiglio. Vorrebbero cancellare la memoria. Ma possono mettersi l’anima in pace: non dimenticheremo,anzi la nostra memoria è più viva che mai e ricordiamo uno ad uno i nostri caduti e i loro carnefici». La presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, twitta invece che «in attesa che le forze dell’ordine facciano luce sulle responsabilità, sia chiaro a tutti che la memoria non si cancella». E Emanuele Fiano della presidenza del Pd alla Camera aggiunge: «Finché ci saremo noi figli della Shoah, i nostri figli e i loro, e le generazioni a venire , abbiate timore delle vostre azioni voi deficienti o fascisti o entrambe le cose. Chi cerca di cancellare la memoria deve prima cancellare noi».
Solidarietà e vicinanza anche dal presidente delle Acli di Roma Lidia Borzi: «Un oltraggio che non possiamo accettare e che, anzi, ci induce a lavorare ancora con maggiore forza per coltivare la memoria della Shoah e i valori dell’antirazzismo e del dialogo tra i popoli e le religioni». E mentre Giuliano Pacetti, consigliere capitolino del M5S scrive: «Chi non rispetta la memoria è destinato a non avere futuro», il vicesindaco Luca Bergamo, che ha partecipato al presidio silenzioso in via Madonna dei Monti, ritiene «allarmante e significativo che questo accada proprio a 70 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Non abbasseremo mai l’attenzione, non smetteremo mai di ricordare e di difendere la libertà di pensiero, di espressione e di religione».