Rifiuti, Ispra boccia la differenziata: lenta, solo un punto in più ogni anno
Rosanna Laraia, direttrice dell’Istituto ambientale: troppo lenta, cresce solo di un punto l’anno
«La crescita della differenziata a Roma è lenta, lentissima». Alla presentazione di ieri del Rapporto annuale sui rifiuti urbani di Ispra, Rosanna Laraia, direttrice del Centro nazionale rifiuti ed economia circolare non ha fatto sconti alla Capitale. «Ci aspettavamo almeno 5 punti di crescita annuale, invece dal 2016 al 2017 Roma è passata dal 42% al 43,2% e nel 2018 l’incremento sarà simile». Altra stoccata sugli impianti insufficienti.
«Secondo le stime del Piano regionale del Lazio - continua Laraia - si dovrebbe arrivare al 65% di differenziata nel 2023 ma Roma ha l’obiettivo del 70% nel 2021, siamo indietro, ci vuole una forte spinta». E dal Pd ad attaccare il Campidoglio ieri è stato Athos De Luca: «Di questo passo ci vorranno 27 anni, la situazione è drammatica». E sui rifiuti che aumentano De Luca insiste: «Non dovevano ridursi di 200mila tonnellate?»
Non solo numeri. «Bisogna ragionare anche in termini qualitativi» prosegue Rosanna Laraia che da 20 anni presenta il rapporto Ispra. «La raccolta stradale non dà i risultati che ci si attendeva, plastiche e carta non dovrebbero essere contaminati e i rifiuti non dovrebbero rimanere a terra e fuori dei cassonetti perché poi Ama è costretta a metterli nell’indifferenziata».
L’attacco è anche ai maleducati: «Quando vediamo conferimenti impropri come frigoriferi, si vede che è carente anche l’educazione ambientale dei cittadini».
E anche se la sindaca Raggi nelle scorse settimane ha ribadito il «no» grillino a inceneritori e discariche perché «ce ne sono tanti fuori regione e dovremmo usare quelli», la direttrice di Ispra osserva che «prima bisognerebbe cambiare la legge che impone di chiudere il ciclo dei rifiuti nella regione a tutela dei costi di trasferimento e dell’inquinamento».Quali impianti mancano? «Discariche, inceneritori e compostaggio».
Intanto l’indifferenziata raccolta in questi giorni supera le 3.000 tonnellate quotidiane, lo scorso anno era di 2.700. E Natale con l’aumento dei consumi è alle porte.
Impianti Mancano «discariche inceneritori e compostaggio»