I TURISTI SENZA INFORMAZIONI INTORNO A CASTEL SANT’ANGELO
Caro Conti, capita che a fine ottobre due giornate di vento portino la Sindaca ad emettere una ordinanza per la chiusura di giardini, parchi e ville per prevenire i pericolo da caduta di rami ed alberi. Capita che dal 30 ottobre i giardini di Castel Sant’Angelo, piccolo «salotto» che accoglie i pellegrini che affollano San Pietro soprattutto il mercoledì e i tanti turisti in visita al Castello e al Lungotevere venga chiuso. Capita che proprio in quel giardino sia presente l’unico chiosco informazioni per i turisti della zona e che resti imprigionato nel parco. Capita che a dicembre il parco sia ancora chiuso.
Già, ha ragione lei: a Roma capita. Nessuno discute i motivi che hanno spinto, l’ormai lontano 30 ottobre, la sindaca a emettere quell’ordinanza. Troppi gli incidenti legati alle cadute di alberi e di rami: ci sono stati danni gravissimi alle persone, alle auto, addirittura ai fabbricati. Ma nel caso dei giardini di castel Sant’Angelo, proprio per la presenza di quel chiosco, sarebbe stata obbligatoria una soluzione rapidissima. Inutile fare retorica su Roma Capitale del turismo se non si garantiscono, in un’area immensamente strategica come San Pietro, servizi essenziali come le informazioni a chi arriva da lontano.