Giallorossi stasera a Plzen, DiFra rilancia Pastore
El Flaco giocherà a Plzen i primi minuti europei in giallorosso
Ha giocato finora meno di Zaniolo (398 minuti contro 424) e un quarto di quello che ha fatto Nzonzi (1.626 minuti). Non c’è dubbio che Javier Pastore, per costo/rendimento, sia il più grande tra i molti punti interrogativi a Trigoria.
Arrivato nell’estate dal Paris Saint Germain in cambio di 24,7 milioni di euro (più un contratto quinquennale da 4 milioni netti a stagione), El Flaco non ha lasciato segno nella Roma, se non per i due scenografici gol di tacco contro l’Atalanta (3-3) e il Frosinone (4-0) all’Olimpico.
Hanno sicuramente influito i quattro infortuni (sempre al polpaccio) che sono costati all’argentino dieci partite di stop, ma questo suo problema fisico non era certo un segreto: la carriera di Javier è stata tormentata da k.o. quasi sempre dello stesso tipo.
Questa sera, nel piccolo stadio del Viktoria Plzen, Pastore ha l’opportunità di giocare i suoi primi minuti in Champions con la maglia giallorossa. L’ultima presenza, con il Paris Saint Germain data 6 marzo 2018, con i 32 minuti finali della partita casalinga contro il Real (1-2), costata ai francesi l’eliminazione negli ottavi di finale. L’ultima da titolare e l’ultimo gol sono ancora più lontani: BarcellonaPSG 2-0 il 21 aprile 2015 e PSGChelsea 3-1 il 2 aprile 2014. Sarebbe ora di cancellare questi numeri.
Eusebio Di Francesco, praticamente, ha annunciato Pastore in campo nella mesta conferenza stampa della vigilia: «Abbiamo ancora troppi giocatori che non hanno i 90 minuti della gambe, tra i quali c’è anche Pastore. Javier, però, è quello più avanti di tutti e per questo potrebbe partire titolare. È una valutazione che devo ancora fare. Perotti, invece, ha avuto diversi infortuni e per questo devo pensare al modo giusto di rimetterlo in campo».
La prova contro il Cagliari, sabato scorso, è stata deprimente: Pastore è entrato al posto di Schick sul 2-0 ed è uscito, 15 minuti dopo (8 più i 7 del recupero) sul 2-2. Non l’ha aiutato la cervellotica decisione di schierarlo centravanti, ma quello del suo ruolo è un problema fin dal primo giorno a Trigoria.
Pastore è stato preso per fare la mezzala nel 4-3-3 provato per tutta la preparazione estiva - Di Francesco gli aveva anche fatto una telefonata preventiva per chiarire le sue idee tattiche - ma l’esperimento è durato pochi minuti nella prima gara di campionato contro il Torino. In fretta la Roma ha virato sul 4-2-3-1, ma, per gli infortuni e per le eccellenti prestazioni di Lorenzo Pellegrini e Zaniolo in sua assenza, El Flaco è tristemente retrocesso nelle scelte. Quell’azzardo di acquistarlo per fargli fare la mezzala è il «peccato originale» che la Roma rischia di scontare giorno dopo giorno.
Per questo motivo, soprattutto per lui, la gara di Plzen è tutto tranne che inutile. È vero, la Roma è seconda nel girone e seconda rimarrà qualunque sia il risultato di questa sera, ma chi è rimasto indietro nelle gerarchie deve darsi una mossa.