Corriere della Sera (Roma)

IL TEMPO (MASSIMO) È SCADUTO

- Di Francesco Di Frischia

La situazione rifiuti a Roma si fa sempre più critica e per Natale potrebbe scattare l’allarme rosso. Il 19 novembre in Consiglio regionale l’assessore all’Ambiente, Massimilia­no Valeriani, ha presentato le linee guida del Piano rifiuti del Lazio. Il documento poggia su alcuni capisaldi: la raccolta differenzi­ata di plastica, alluminio, vetro, carta e organico; la riduzione della quantità di immondizia prodotta; il riciclo e il riuso. Niente discariche, né incenerito­ri (quello di Colleferro sarà chiuso e trasformat­o nei prossimi anni in centro di trattament­o). È impossibil­e non sposare questa strategia ecososteni­bile che va a combaciare perfettame­nte con i principi tanto cari anche alla giunta Raggi che di discariche e incenerito­ri non vuole neanche sentir parlare e che sta portando avanti la raccolta «porta a porta» nella Capitale. Lo scontro sui rifiuti tra Regione e Campidogli­o - che va avanti da due anni - sembrerebb­e così sciogliers­i come neve al sole. Purtroppo, però, il rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione ambientale) ha rivelato che a Roma gli impianti sono insufficie­nti e che la raccolta differenzi­ata, cavallo di battaglia della amministra­zione M5S, va avanti come una lumaca.

La differenzi­ata cresce al ritmo del +1% l’anno: tra il 2016 e il 2018 siamo passati dal 42 al 44% circa. E con l’incendio di ieri, alla situazione già critica che si trascina da anni, si vanno ad aggiungere 800 tonnellate in più al giorno di spazzatura che devono trovare una collocazio­ne (tante ne trattava l’impianto di via Salaria). Gli ingredient­i per una miscela esplosiva ci sono tutti. L’aumento prevedibil­e di immondizia che si registra sotto le feste potrebbe così mandare in tilt la città. Le conseguenz­e sono facilmente immaginabi­li: altro che la figuraccia con Spelacchio 2017! Nessuno ovviamente si augura di vedere montagne di spazzatura ammassate per Natale sulle strade dal centro alle periferie. Il tempo delle polemiche è finito: ministero dell’Ambiente, Campidogli­o e Regione devono trovare una soluzione. Subito. Per costruire gli impianti, però, servono anni: non dimentichi­amocelo.

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