IL TEMPO (MASSIMO) È SCADUTO
La situazione rifiuti a Roma si fa sempre più critica e per Natale potrebbe scattare l’allarme rosso. Il 19 novembre in Consiglio regionale l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, ha presentato le linee guida del Piano rifiuti del Lazio. Il documento poggia su alcuni capisaldi: la raccolta differenziata di plastica, alluminio, vetro, carta e organico; la riduzione della quantità di immondizia prodotta; il riciclo e il riuso. Niente discariche, né inceneritori (quello di Colleferro sarà chiuso e trasformato nei prossimi anni in centro di trattamento). È impossibile non sposare questa strategia ecosostenibile che va a combaciare perfettamente con i principi tanto cari anche alla giunta Raggi che di discariche e inceneritori non vuole neanche sentir parlare e che sta portando avanti la raccolta «porta a porta» nella Capitale. Lo scontro sui rifiuti tra Regione e Campidoglio - che va avanti da due anni - sembrerebbe così sciogliersi come neve al sole. Purtroppo, però, il rapporto dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione ambientale) ha rivelato che a Roma gli impianti sono insufficienti e che la raccolta differenziata, cavallo di battaglia della amministrazione M5S, va avanti come una lumaca.
La differenziata cresce al ritmo del +1% l’anno: tra il 2016 e il 2018 siamo passati dal 42 al 44% circa. E con l’incendio di ieri, alla situazione già critica che si trascina da anni, si vanno ad aggiungere 800 tonnellate in più al giorno di spazzatura che devono trovare una collocazione (tante ne trattava l’impianto di via Salaria). Gli ingredienti per una miscela esplosiva ci sono tutti. L’aumento prevedibile di immondizia che si registra sotto le feste potrebbe così mandare in tilt la città. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: altro che la figuraccia con Spelacchio 2017! Nessuno ovviamente si augura di vedere montagne di spazzatura ammassate per Natale sulle strade dal centro alle periferie. Il tempo delle polemiche è finito: ministero dell’Ambiente, Campidoglio e Regione devono trovare una soluzione. Subito. Per costruire gli impianti, però, servono anni: non dimentichiamocelo.