Monti, il furto antisemita Nei video, dieci persone
Gli investigatori li stanno identificando
Potrebbe nascondersi fra le dieci persone riprese dai video della sorveglianza nella notte fra domenica e lunedì chi ha organizzato e portato a termine il furto delle pietre d’inciampo in via Madonna dei Monti. I carabinieri stanno analizzando le immagini anche quelle registrate da impianti entro un raggio di mezzo chilometro - di alcune telecamere puntate sulla strada e su quelle vicine in un lasso di tempo compreso fra l’una e le cinque di notte. Alcuni di quei passanti potrebbero essere residenti e i militari dell’Arma stanno cercando di identificarli per interrogarli, come già hanno fatto con automobilisti e scooteristi rintracciati con le targhe dei veicoli. «Troveremo chi è stato», assicura da Gerusalemme il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Dieci persone che si muovono a piedi. Con il volto coperto, più per proteggersi dal freddo che per nasconderlo. Sono passate fra l’una e le cinque della notte fra domenica e lunedì scorsi in via Madonna dei Monti, nel tratto di strada in cui sono state rubate le pietre d’inciampo. Non sono tante, tenendo presente che si tratta di una zona di movida, ma sapere chi sono non sarà certo facile. Alcune di loro potrebbero essere residenti. È quanto emerge dai primi video esaminati dai carabinieri della compagnia Roma Centro: non si esclude che fra i soggetti in questione possano esserci coloro che hanno staccato i sampietrini dedicati a venti vittime della Shoah. Ieri da Gerusalemme il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha assicurato: «Farò di tutto perché vengano presi e puniti in maniera esemplare».
Le indagini non si annunciano brevi. Sia per il fatto che i dieci non sarebbero riconoscibili - se non dall’abbigliamento -, sia perché le telecamere hanno ripreso solo un lato della strada, mentre i ladri potrebbero essere passati su quello opposto ed essersi allontanati in una qualsiasi delle quattro vie che partono dall’incrocio vicino al luogo del furto. Ma è comunque un punto di partenza importante. Nelle stesse ore i carabinieri hanno sentito numerose persone: fra loro ci sono anche automobilisti e scooteristi, rintracciati dall’esame delle targhe, che sono transitati in zona proprio in quel lasso di tempo. Gli investigatori hanno allargato il raggio delle indagini a mezzo chilometro da via Madonna dei Monti per acquisire altri filmati registrati dagli impianti degli esercizi commerciali. Purtroppo per ora mancano fotogrammi del punto in cui si trovavano le pietre. «Siamo sempre più certi che si tratti di un atto premeditato - spiega un investigatore -. Chi le ha rubate si è organizzato non solo per fare in fretta per non essere notato, ma anche senza fare rumore. I condomini dei palazzi vicini confermano di non aver sentito alcun rumore».
Fra le ipotesi c’è quella di pali o vedette appostati in strada per avvertire chi materialmente stava staccando i sampietrini dell’eventuale arrivo di qualcuno. Più complicato pensare a veicoli d’appoggio, almeno su quella strada, «anche perché - viene sottolineato - per portare via le pietre sarebbe bastata una busta di plastica». Che comunque nessuna delle persone finite sotto l’obiettivo delle telecamere sembra tenere in mano. Insomma un rebus che a questo punto potrebbe essere risolto anche con il ricorso alla tecnologia. Accertamenti saranno ad esempio svolti sulle celle telefoniche per capire chi, sempre fra l’una e le cinque, si trovava, a parte i residenti, nella zona interessata dal furto. Ma anche in questo caso ci vorrà comunque del tempo.
Indagini Gesto studiato nei minimi particolari. Forse vedette per coprire l’azione