«La mia Miss Marple, moderna e pettegola»
Maria Amelia Monti in giallo all’Ambra Jovinelli
Maria Amelia Monti come una vecchia signora. Proveniente dal passato (fa la maglia e se la prende con se stessa se sbaglia un punto) ma anche moderna: «È molto pettegola, ma vivendo sola e avendo parecchio tempo a disposizione sviluppa un’intelligenza contemporanea, dettata dalla capacità di osservare le persone. È schietta e diretta, e nel momento in cui sembra assentarsi con la mente, allora coglie l’essenza delle cose!». L’attrice indossa i panni del personaggio creato da Agatha Christie in Miss Marple - Giochi di Prestigio: lei protagonista, affiancata da Roberto Citran, Sabrina Scuccimarra, e un gruppo di giovani attori. Con la regia di Pierpaolo Sepe, da stasera lo spettacolo sarà in scena all’Ambra Jovinelli.
«La prima volta che questo lavoro viene portato in scena in Italia — spiega la Monti —. Gli eredi della scrittrice si sono dimostrati felici di affidare l’adattamento a mio marito Edoardo Erba, che ha già tradotto Agatha Christie in passato. È un caso che gli inglesi si dimostrino così teneri con le esigenze degli italiani! Per alcuni anni le commedie della scrittrice sono state considerate da filodrammatica: i personaggi tagliati con l’accetta, le trappole della trama e la messa in scena piuttosto complicata. Edoardo ha reso anche il linguaggio attuale, spogliandolo degli scricchiolii e dei luoghi comuni come le nebbie nordiche».
Risultato, «una commedia che, come abbiamo notato nelle tante repliche, piace agli adulti ma anche ai ragazzi. Io uso come test i miei tre figli di 22, 19 anni e 11 anni. È vero che fin da piccoli hanno l’abitudine del teatro, e ho tentato di farli appassionare a Harry Potter come alle favole Disney, ma si sono molto divertiti con la mia Miss Marple.
❞ Alcuni atteggiamenti di Miss Marple sono attinti alla mia vita. Mi ricordano zia Rachelina, che ficcava il naso dappertutto e aveva sempre da ridire
Hanno persino messo da parte il telefonino».
Prosegue: «Alcuni atteggiamenti di Miss Marple sono attinti alla mia vita vissuta. Mi ricordano zia Rachelina, che veniva a trovare la mia famiglia, ficcava il naso dappertutto e aveva sempre da ridire. Ma rivedo anche mia mamma oggi 95enne nel personaggio: una donna che definisce il suo oleandro spiritoso, quando lo descrive alle amiche. E considera le piante alla stregua di persone». Se la vecchia
signora avesse usato Internet avrebbe forse risolto il caso — dove nulla è come sembra, nella casa sperduta in un bosco costellato da capannoni usati per redimere i criminali — più facilmente: «Io non sono per niente tecnologica — confida la Monti — e mi affido a mio figlio grande, Leonardo, social manager. Su Instagram mette in palio due ingressi per la rappresentazione, e così è riuscito a trascinare in platea anche chi non è mai stato a teatro. E poi
viene alla fine a ringraziarmi. Mi fa anche realizzare gli sketch: in tournée con Paolo Calabresi per Nudi e Crudi, ne abbiamo filmati alcuni nei camerini».
Progetti? «Ho partecipato al trentennale della Tv delle ragazze di Serena Dandini, e adesso mi dedico totalmente alla commedia. La Capitale è la cartina al tornasole per capire se sarà possibile una terza stagione».