Reati ambientali Le indagini sono complesse
Quattrocento incendi in impianti di rifiuti in tre anni. Autocombustione, colpa o dolo? Purtroppo, quasi tutte le indagini si sono concluse con l’archiviazione (soprattutto contro ignoti); solo nel 13 per cento dei casi si è esercitata l’azione penale; non tanto però per il delitto di incendio (solo cinque casi), quanto per altri reati, di tipo ambientale, derivanti da irregolarità nella gestione degli impianti.
Di solito vanno a fuoco impianti già sotto indagine, anche su denunzia degli abitanti circostanti, e con controlli programmati ma ancora non eseguiti. Come avvenne alla Eco x di Pomezia. Certo, il caso del Tmb Salario è diverso e bisogna aspettare l’esito delle indagini della Procura che opportunamente ha ipotizzato, vista la gravità, il disastro ambientale.
In questo caso, oltre alle cause dirette dell’incendio, sarà importante muoversi in almeno altre tre direzioni:
1) i reati ambientali (oltre il disastro) per accertare se i rifiuti stoccati erano autorizzati come quantità e come qualità, con tutte le precauzioni imposte dalla legge e dalle autorità. E sarà interessante sapere anche quali e quanti controlli erano stati fatti nell’impianto da Asl e Arpa, e con quale esito.
2) i reati connessi con la prevenzione incendi: in particolare, era stato rilasciato l’apposito certificato dai Vigili del Fuoco e con quali prescrizioni ed esito?
3) i reati connessi con la sicurezza dei lavoratori: il Decreto legislativo 81/2008 prevede che nel Dvr (documento valutazione dei rischi) il datore di lavoro inserisca anche idonee misure per prevenire gli incendi e tutelare l’incolumità dei lavoratori organizzando, con un piano di emergenza, le necessarie misure da attuare a cura di lavoratori appositamente formati.
E bisognerà accertare anche se aveva ridotto la probabilità di insorgenza di un incendio, se aveva realizzato le vie e le uscite di emergenza, se aveva garantito l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio ed aveva fornito ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di incendio. Solo dopo queste verifiche si potrà valutare se (anche) eventuali omissioni o inadempienze hanno contribuito alla verificazione del disastro; con le conseguenti responsabilità.