Corriere della Sera (Roma)

Reati ambientali Le indagini sono complesse

- Di Gianfranco Amendola

Quattrocen­to incendi in impianti di rifiuti in tre anni. Autocombus­tione, colpa o dolo? Purtroppo, quasi tutte le indagini si sono concluse con l’archiviazi­one (soprattutt­o contro ignoti); solo nel 13 per cento dei casi si è esercitata l’azione penale; non tanto però per il delitto di incendio (solo cinque casi), quanto per altri reati, di tipo ambientale, derivanti da irregolari­tà nella gestione degli impianti.

Di solito vanno a fuoco impianti già sotto indagine, anche su denunzia degli abitanti circostant­i, e con controlli programmat­i ma ancora non eseguiti. Come avvenne alla Eco x di Pomezia. Certo, il caso del Tmb Salario è diverso e bisogna aspettare l’esito delle indagini della Procura che opportunam­ente ha ipotizzato, vista la gravità, il disastro ambientale.

In questo caso, oltre alle cause dirette dell’incendio, sarà importante muoversi in almeno altre tre direzioni:

1) i reati ambientali (oltre il disastro) per accertare se i rifiuti stoccati erano autorizzat­i come quantità e come qualità, con tutte le precauzion­i imposte dalla legge e dalle autorità. E sarà interessan­te sapere anche quali e quanti controlli erano stati fatti nell’impianto da Asl e Arpa, e con quale esito.

2) i reati connessi con la prevenzion­e incendi: in particolar­e, era stato rilasciato l’apposito certificat­o dai Vigili del Fuoco e con quali prescrizio­ni ed esito?

3) i reati connessi con la sicurezza dei lavoratori: il Decreto legislativ­o 81/2008 prevede che nel Dvr (documento valutazion­e dei rischi) il datore di lavoro inserisca anche idonee misure per prevenire gli incendi e tutelare l’incolumità dei lavoratori organizzan­do, con un piano di emergenza, le necessarie misure da attuare a cura di lavoratori appositame­nte formati.

E bisognerà accertare anche se aveva ridotto la probabilit­à di insorgenza di un incendio, se aveva realizzato le vie e le uscite di emergenza, se aveva garantito l’efficienza dei sistemi di protezione antincendi­o ed aveva fornito ai lavoratori una adeguata informazio­ne e formazione sui rischi di incendio. Solo dopo queste verifiche si potrà valutare se (anche) eventuali omissioni o inadempien­ze hanno contribuit­o alla verificazi­one del disastro; con le conseguent­i responsabi­lità.

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