La sindaca Raggi: «Questa è una pagina chiusa»
L’ascesa e la caduta (dopo l’arresto di due anni fa) del «Rasputin» del Campidoglio
«È una pagina chiusa», dice la sindaca. Anche «Rasputin», lo chiamò l’ex capo gabinetto Carla Romana Raineri. Oppure «Richelieu del Campidoglio», come lo avevano battezzato con qualche timore i dipendenti capitolini. Ma Raffaele Marra, ieri condannato a tre anni e mezzo per corruzione, è stato definito anche spermatozoo che, secondo lui, aveva «fecondato il Movimento». Mentre per Roberta Lombardi, l’arcinemica di Raggi che per prima denunciò l’ombra di Marra sul Comune di Roma, Marra «il M5S lo aveva infettato». Tutti, insomma, hanno dato la loro definizione di quello che, fino all’arresto nel dicembre 2016, è stato l’uomo forte dell’amministrazione grillina, per molti la vera chiave d’ingresso del M5S nel palazzo del governo cittadino. Per Raggi, all’indomani delle manette scattate due anni fa (era il 16 dicembre), Marra era «solo uno dei 23 mila dipendenti del Comune» anche se nei mesi precedenti aveva ricoperto cariche strategiche come quella di vice capogabinetto e capo del Personale capitolino. Mentre, da ieri, per la sindaca l’ex braccio destro «è una pagina chiusa», il commento lapidario dopo l’uscita della sentenza di condanna. A sottolineare la chiusura formale del rapporto tra Marra e il Comune.
E, forse, anche a tirare fuori un respiro di sollievo. Ieri in Campidoglio, durante la sospensione del Consiglio comunale in attesa del parere Oref sull’ennesima variazione di bilancio, il mantra dei consiglieri seguiva infatti l'indicazione della sindaca: «Marra? È un capitolo chiuso di questa amministrazione», dicevano in tanti abbozzando un sorriso che raccontava di un pericolo scampato e di un ricordo terribile e, per certi versi, ancora vivo dei giorni del caos. Perché quando la mattina di quel 16 dicembre Raffaele Marra venne arrestato con l’accusa di corruzione, il Campidoglio di Virginia Raggi vacillò come non mai nei due anni e mezzo di mandato. Anche perché - e lo si è capito poi leggendo le chat interne - Marra era riuscito a diventare il pilastro portante del Campidoglio partendo da lontano, dalla campagna elettorale che fruttò la scalata grillina al colle fino all’affaire della nomina del fratello Renato al Turismo, grana da cui Raggi è uscita illesa ma a prezzo di grande stress. Una lunga serie di scossoni, le polemiche sul ruolo di Marra non sono mai mancate e Raggi ha spesso replicato aggrappandosi al curriculum «di tutto rispetto» del suo ex braccio destro. Che adesso è solo «una pagina chiusa».
Consiglio
Discussa ieri una variazione di bilancio in attesa del parere dell’Oref