Amore, potere e Gomorra nel rap di Luché
L’artista napoletano stasera e domani live all’Orion con i brani dell’album «Potere»
Dalla periferia di Napoli al vertice del rap italiano. Con O’ Primmo Ammore che è stata la colonna sonora della serie tv Gomorra. Stasera e domani Luchè sbarca all’Orion per un doppio show dal vivo previsto nell’ambito del suo «Potere live tour».
Il rapper viene da Marianella, quartiere ai bordi di Scampia. Ha vissuto a Londra. Adora l’America. Napoli è una città con cui ha ancora oggi un rapporto di amore e odio. «Per alcune cose è una città molto difficile — ha detto Luchè - non è una città perfetta. Ma mi dà tantissimi stimoli ed è ciò che ha formato la mia personalità». L’ultimo album, Potere, è subito salito ai vertici delle classifiche dei dischi più venduti in Italia. E adesso i suoi concerti stanno registrando sold out in ogni dove. La data di stasera all’Orion infatti è già esaurita (ore 21.30, Viale John Fitzgerald Kennedy 52, Ciampino, 06.89013645). Nelle prossime settimane poi sarà protagonista nei principali club della penisola per tutta la stagione invernale.
Nell’ultimo disco Luchè canta anche d’amore. «Quando parlo d’amore sono comunque duro — ha sottolineato il rapper — fa eccezione il pezzo Non abbiamo età. Che è una canzone felice. Per il resto sono sempre tendente al dolore e alla sofferenza. Parlo di quello che mi ha fatto stare male. Di quello che voglio cambiare».
Poliedrico e trasversale, Luchè stasera all’Orion proporrà dal vivo i brani tratti dall’ultimo album. Senza dimenticare i maggiori successi che hanno segnato l’inizio della sua carriera.
L’artista ha esordito verso la fine degli anni Novanta. Incideva allora la sua prima canzone, Paura che passa, insieme a Ntò. Pseudonimo di Antonio Riccardi. Erano un duo e si chiamavano i Co’Sang. Sei anni fa si sono sciolti ed è iniziata una nuova fase della carriera di Luchè. «L’ho vissuta con estrema difficoltà — ha raccontato il rapper — perché hanno attribuito la colpa a me. Quindi io ho perso tutto il pubblico. Sono passato dal fare mille, duemila persone a ogni live a farne quaranta. Però adesso ne facciamo seimila». Luchè ha scalato il successo nell’etichetta di Marracash, ovvero la Roccia music. Classe 1981, al secolo Luca Imprudente, è diventato una delle più interessanti penne della scena urban italiana. Nell’ultimo album c’è anche un featuring di Enzo Avitabile. «È come se fosse un mio zio — ha detto il rapper — lui è in effetti veramente lo zio di Antonio, il mio ex socio. È il fratello di sua madre. E noi da piccoli, tredici o quattordici anni, andavamo a casa sua a fargli sentire i primi provini e le prime cose».