Corriere della Sera (Roma)

Lazio, il quarto posto è di rigore Inzaghi: «Ancora bravi a soffrire»

Contro l’Empoli decide di nuovo Caicedo. Il tecnico: stanchi ma lottiamo sempre

- Marco Calabresi

Saranno i giorni del rugby, stamattina rifaranno le linee del campo dell’Olimpico. Ieri, più che da Sei Nazioni, è stata una Lazio da Golden Gala. Corsa lenta e affaticata, ma salto triplo: almeno per qualche ora, Roma, Atalanta e Milan sono dietro. Inzaghi è quarto, quasi terzo, e con una settimana intera per preparare la partita contro il Siviglia. Aveva preoccupaz­ione (e un po’ di rabbia) per la doppia partita in quattro giorni (Frosinone ed Empoli), ma il risultato è arrivato con uno sforzo limitato, anche minore di quello che era servito lunedì allo Stirpe. Anche perché i toscani, in 11 trasferte, avevano colleziona­to la miseria di quattro punti, e non vincono una partita da due mesi (2-1 al Bologna il 9 dicembre).

La Lazio è arrivata in porto con la lingua di fuori, ma anche con la seconda partita (che sarebbe la terza, non contando il rigore di Icardi in Coppa Italia) a porta blindata. E Inzaghi, viste anche le assenze, si beve il bicchiere mezzo pieno. «Dovevamo fare un paio di gol nel primo tempo, ma tra Frosinone ed Empoli sono sei punti importanti­ssimi per la classifica - dice Un anno fa, forse, partite come queste le avremmo vinte più largamente, ma le cose cambiano. C’erano diverse assenze, ma ho avuto risposte da chi ha giocato meno. Era la terza gara in una settimana e la squadra ha saputo soffrire, nonostante l’Empoli nella ripresa abbia fatto più possesso di palla, cosa che non dovrebbe capitare. Ma non ricordo parate di Strakosha».

Tra Frosinone ed Empoli, un minimo comune denominato­re, Felipe Caicedo. L’ecuadorian­o voleva fortemente il secondo gol consecutiv­o: dopo essersi guadagnato il rigore approfitta­ndo della follia di Provedel, ha tolto il pallone dalle mani di Correa, ma ha calciato benissimo. «Se non c’è Immobile, tiro io». Lo ha detto all’intervallo, ma lo aveva detto a Inzaghi anche ieri mattina: «I nostri rigoristi sono Immobile e Luis Alberto - spiega l’allenatore - Poi ci sono Lulic, Romulo e Correa, ma Felipe se l’è sentita». A proposito di Immobile e Luis Alberto, parole di ottimismo: «Conto di recuperarl­i tutti e due per il Siviglia, sperando non ci mettano in mezzo altre partite (ironia, ndr), anche se saranno da verificare Milinkovic-Savic e Caicedo che hanno chiesto il cambio e Correa che ha giocato con una fasciatura».

Dal campo, anche Senad Lulic ha sentito la stanchezza: «Con tante partite ravvicinat­e, conta solo vincere. Così possiamo arrivare lontano». Fischi per Lotito e Tare, applausi per Pedro Neto: il piccolo portoghese piace parecchio, non solo a Inzaghi.

Inzaghi e il Siviglia Rientreran­no Immobile, Luis Alberto e Parolo. Da valutare le condizioni di Milinkovic-Savic

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PenaltyIl fallo subìto da Caicedo che poi trasformer­à il calcio di rigore

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