Equilibrio: arriva Mats Ek, il ribelle della danza
Domani all’Auditorium il grande coreografo svedese Mats Ek apre «Equilibrio». E interrompe il suo addio alle scene
Mats Ek, il rivoluzionario danzatore e coreografo svedese, ribelle da sempre a tutto ciò che è «carino», a 73 anni è tornato fra noi. Nel 2016 aveva ricevuto il prestigioso Premio Europa dedicato al teatro e alla danza (prima di lui, fra gli altri, Pina Bausch), ma contemporaneamente aveva annunciato il ritiro dalle scene (con tutte le sue creazioni, «la danza è scritta sull’acqua, svanisce», aveva spiegato). «Meglio fermarsi prima che qualcuno ti chieda di farti da parte, la vita è più lunga del lavoro – diceva - Sarà forse liberatorio, forse deprimente, forse mi sentirò infelice... Allora magari ricomincerò, non mi proibisco di tornare». E alla fine è tornato, anche se in realtà non aveva mai abbandonato la ribalta. «Ho letto, ho viaggiato, ho visto spettacoli…» ha raccontato, alla Nanni Moretti. Intanto danzava passi a due a fianco di Ana Laguna, 63 anni, spagnola, sua musa e moglie.
Un omaggio al grande coreografo inaugurerà domani al Parco della Musica (ore 18) il festival Equilibrio, in programma opere che hanno in comune i rapporti sentimentali, la memoria, l’invecchiare: «Fare i conti con il passato e allo stesso tempo proiettarsi verso un futuro indefinito». Memory su musica di Niko Röhlcke è interpretato dallo stesso Ek e Ana Laguna: «Lo avevo concepito nel 2004 per un Don Giovanni di Molière, il protagonista immagina Donna Anna e la relazione che non hanno mai avuto ma che avrebbero forse potuto avere». Axe (ascia) sull’Adagio di Albinoni è del 2015 ed è danzato dalla Laguna e Yvan Auzely, la stessa coppia della celebre Giselle di Ek: sessantenni che vivono sentimenti contrastanti di fronte a un’azione banale come lo spaccare la legna, la brutalità all’ombra della normalità quotidiana.
La serata comprende anche la proiezione in prima italiana di Old and Door, un film tv che nel 1991 fece scandalo, per poi diventare un cult. La famiglia di Mats Ek apparteneva al mondo dello spettacolo. Il padre Anders era un attore di Bergman, la madre Birgit Cullberg, leggendaria danzatrice e coreografa, aveva fondato il Cullberg Balletten, che Mats diresse fino al 1993. Nel film il figlio non più giovane regola i conti con l’ingombrante madre, in un ritratto senza pudori, ma anche commovente, sensuale, pulp, spiritoso: l’ultraottantenne Birgit dai lunghi capelli bianchi sogna sulla musica di Chopin, in compagnia di un giovane nudo come lei. «Era un modo per cercare di conoscerla – ha confessato Mats - Sembra strano, dopo tanti anni di lavoro insieme ho scoperto una nuova madre, ho capito che era rimasta ancora una ragazza».
Mats Ek tornerà anche a creare e a giugno presenterà due nuove coreografie all’Opéra di Parigi, il Bolero di Ravel e Un altro posto su musica di Liszt. Il coreografo sembra avere ceduto anche a quello che definisce un «male necessario»; assicura che dal prossimo autunno tornerà a concedere ad altri il permesso di mettere in scena i suoi balletti. Si alzerà così di nuovo il sipario sui grandi balletti romantici che lui aveva brutalizzato, da Giselle del 1982 che si chiude in un ospedale psichiatrico a La bella addormentata del 1996 ambientato nel mondo dei drogati. «Voglio riflettere la realtà - spiegava - la danza non ha mai avuto il coraggio di immergere i piedi nelle acque fredde che ci circondano».
Creazioni
In programma i lavori «Memory», «Axe» e sarà proiettato il film tv «Old and Door»