«Mafia Capitale Alemanno fu corrotto»
L’ex sindaco accusato di corruzione per 300mila euro avuti da Buzzi e Carminati
L’ex inquilino del Campidoglio, Gianni Alemanno, rischia cinque anni di carcere per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. È la richiesta avanzata dalla procura al termine della requisitoria nel processo dove all’ex primo cittadino (Pdl) è contestato di aver intascato 298mila euro tra il 2012 e il 2014 come presidente della fondazione Nuova Italia. Denaro versato – stando all’accusa - da Salvatore Buzzi, previo accordo con Massimo Carminati. Tuttavia il passaggio più severo della requisitoria del pm Luca Tescaroli, durata sei ore, arriva un attimo dopo la quantificazione della pena. Il pm sottolinea che ad Alemanno non vanno riconosciute le attenuanti generiche perché le bustarelle le avrebbe ricevute negli anni in cui è stato sindaco e poi consigliere comunale. La carica ricoperta pesa, pertanto, sulla valutazione del comportamento di Alemanno, secondo il pm. Che chiede anche la confisca di 223.500euro, l’equivalente del prezzo della corruzione.
Nell’aula del tribunale l’operato dell’ex sindaco viene esplicitamente affiancato al Mondo di mezzo. Secondo l’accusa, Alemanno è stato «l’uomo politico di riferimento dell’organizzazione Mafia Capitale all’interno dell’amministrazione comunale».
Per puntellare il quadro accusatorio, Tescaroli rimarca l’importanza della documentazione rivenuta all’interno dell’appartamento di Alemanno alla Balduina. Carte che dimostrano l’attività svolta dall’ex sindaco sempre in prima persona per organizzare cene (costo da duemila a diecimila euro) finalizzate alla raccolta dei fondi destinati a finanziare Nuova Italia, fondazione della quale era presidente.
Il pm ricorda come all’interno dell’abitazione, in particolare, è stato trovato il biglietto da visita di Buzzi. E tra le carte compaiono due bonifici da diecimila euro, uno per una cena dell’8 novembre, l’altro per una del 28 marzo 2014.
Prima dell’inizio della discussione, Alemanno ha reso dichiarazioni spontanee per descrivere (e quindi difendere) il suo ruolo all’interno della
fondazione Nuova Italia nel periodo precedente e successivo allo svolgimento del ruolo di sindaco. La prossima udienza è fissata per lunedì, quando toccherà ai legali di Alemanno – gli avvocati Franco Coppi e Pietro Pomanti – ricostruire l’operato dell’ex primo cittadino, provando a smontare l’accusa di aver intascato tangenti.