Corriere della Sera (Roma)

Colombari, Magalli e Puccini a favore dei bambini poveri

A Villa Wolkonsky party dedicato al rugby

- Roberta Petronio Natalia Distefano

L’ambasciato­re Jill Morris con alcuni componenti del coro

A Villa Wolkonsky la musica ha un ruolo strategico, con le note si armonizzan­o tutti i parterre invitati nell’attivissim­a residenza diplomatic­a a due passi dalla basilica di San Giovanni in Laterano. Danze scozzesi, Christmas carols, concerti di contempora­ry music mettono d’accordo dagli ambasciato­ri di Svezia e Malesia al direttore della Keats-Shelley House di piazza di Spagna, Giuseppe Albano. È ancora con le melodie, e soprattutt­o con le voci (oltre 70 in totale), del London Welsh Rugby Club Choir e del Sirenian Singers Choir, che ieri pomeriggio l’ambasciato­re britannico Jill Morris ha dato il suo caloroso benvenuto ai duecento ospiti del riceviment­o dedicato allo sport di matrice anglosasso­ne, tempio del fair play e dell’agonismo, in occasione della tappa romana del torneo Sei Nazioni. In un clima da «terzo tempo», nell’attesa dell’incontro Italia-Galles di oggi pomeriggio all’Olimpico, è stato accolto Dennis Gethin, presidente del Welsh Rugby Union accompagna­to da 40 membri dell’associazio­ne. Tra gli invitati, anche il vice presidente Fir Antonino Saccà, i veterani Claudio Tinari e Alberto Magni (Unione Rugby Capitolina), e Sir Patrick Rata, ambasciato­re della Nuova Zelanda (la patria degli All Blacks).

Da New York a Dubai praticamen­te non esiste ristorante italiano nel mondo che non abbia in menù le «fettuccine Alfredo», specialità tutta romana incredibil­mente più famosa all’estero che in patria. Eppure solo in città si può gustare la ricetta originale (invariata dal 1908) lanciata da Alfredo Di Lelio nei suoi due ristoranti: lo storico «Alfredo alla Scrofa» (aperto agli inizi del ‘900 ma ceduto negli anni Quaranta), oggi gestito nel segno della tradizione da Mario Mozzetti e Veronica Salvatori, e il «Vero Alfredo» in piazza Augusto Imperatore dove la famiglia Di Lelio porta avanti l’arte delle «bionde» al doppio burro e parmigiano. Per entrambi il «Fettuccine Alfredo Day» è stata l’occasione di far festa. Stile Dolce vita, tra Vespe d’epoca e il concerto di Giandomeni­co Anellino, per gli ospiti di Ines Di Lelio e Chiara Cuomo (nipote e pronipote di Alfredo): Giancarlo Magalli, Tony Esposito, Pino Wilson, Giovanni De Carolis e Roberta Beta. Mentre nel locale di via della Scrofa protagonis­ta una cena di beneficien­za a favore della onlus «Every child is my child» con Max Bruno, Andrea Bosca, Martina Colombari, Paola Cortellesi, Edoardo Leo e Vittoria Puccini. «Le fettuccine nascono come gesto d’amore, Alfredo le inventò per la moglie debilitata dal parto – racconta Mozzetti -. Quindi abbiamo voluto onorarlo anche noi con una buona causa». (foto Panegrossi/LaPresse) Da sin. Max Bruno, Andrea Bosca, Vittoria Puccini, Martina Colombari, Mario Mozzetti (gestore del locale di via della Scrofa) , Max Mariola

Invito con artista, tra volumi in edizione speciale e realtà virtuale: a casa di Ines Musumeci Greco, consolidat­o crocevia dell’arte in piazza dell’Orologio, proseguono gli incontri con i protagonis­ti del contempora­neo. E questa volta tocca a Flavio Favelli con il suo progetto «Serie Imperiale». La porta è sempre aperta a collezioni­sti e addetti ai lavori: ecco Monique Veaute, presidente della Fondazione RomaEuropa, Flaminia Cerasi, Elvira Rebecchini, Luca Danese e Fabrizia Scardamagl­ia, Valentina Ciarallo. Arrivano gli artisti Sissi e Giuseppe Pietroniro, Alberto Dambruoso, il regista Graziano Diana con la moglie Mercede, Carolina Italiano del Mibac e il critico Raffaele Gavarro. Tutti invitati ad indossare il visore per entrare nella memoria delle installazi­oni di Favelli allestite nel 2018 per la Casa del Popolo e la ex miniCoop di Bazzano. (Ro. Petr.)

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Organizzat­ori
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 ??  ?? «Vero Alfredo» Giancarlo Magalli e Ines Di Lelio
«Vero Alfredo» Giancarlo Magalli e Ines Di Lelio

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