Corriere della Sera (Roma)

L’invasione rossa per il Sei Nazioni

Rugby, 10 mila tifosi gallesi in festa per le vie del Centro e poi all’Olimpico (Italia ko)

- Vecchiarel­li

Ancora una giornata di festa e di amicizia per il Sei Nazioni di rugby: ieri la città è stata pacificame­nte invasa da diecimila tifosi gallesi, che approfitta­ndo dello splendido clima hanno scorrazzat­o per le vie del Centro e preso d’assalto i musei. Poi, dopo il pranzo, formando una lunghissim­a scia rossa, si sono diretti verso il Foro Italico e lo stadio Olimpico, dove hanno assistito alla vittoria del Galles contro l’Italia (26-15) nella gara d’esordio della squadra azzurra.

Cinque, sei o addirittur­a sette. In ogni caso, tanti. Tantissimi per le abitudini delle squadre italiane, che spesso e volentieri schierano dal 100% all’80% di calciatori stranieri.

Cinque, sei o addirittur­a sette italiani nella Roma che dopodomani all’Olimpico, alle 21, affronterà il Porto per la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League.

Prima ipotesi, la più esterofila: Mirante; Karsdorp, Manolas, Fazio, Kolarov; Nzonzi, De Rossi, Lorenzo Pellegrini; Zaniolo, Dzeko, El Shaarawy.

Seconda ipotesi, quella di mezzo: Mirante; Karsdorp, Manolas, Fazio, Kolarov;

Cristante, De Rossi, Pellegrini; Zaniolo, Dzeko, El Shaarawy.

Terza ipotesi, quella che farebbe spellare le mani dagli applausi al commissari­o tecnico azzurro Roberto Mancini: Mirante; Florenzi,

Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, De Rossi, Pellegrini; Zaniolo, Dzeko, El Shaarawy.

In parte per scelta e in parte per necessità, la Roma di Champions potrebbe essere molto «italiana». Per necessità perché Olsen è più no che sì: il polpaccio è un punto molto delicato, si rischia un lungo stop in caso di ricaduta. E Mirante, contro il Chievo, è sembrato sano e reattivo. Fuori anche Schick, monumento alla sfortuna, che si è fermato per un problema muscolare (infortunio numero 30 per la rosa romanista dall’inizio della stagione) proprio nel momento in cui stava conquistan­do spazio e convinzion­e.

Ci sarà Kolarov, il difensore che ha segnato di più nei principali campionati europei (6 gol) ma che resta al centro della contestazi­one della curva. In un’intervista al canale Youtube SoccerAM, tra scarpe da calcio e videogames, il serbo ha raccontato un retroscena sul suo arrivo a Roma: «Prima ho parlato con il d.s. (Monchi; ndr) e poi ho sentito Dzeko per chiedergli come fosse il club. La decisione finale l’ho presa dopo la telefonata a Edin. I miei ex tifosi della Lazio? Nell’ultimo derby ho anche segnato… So che la loro reazione non è stata buona. Il video della Roma per la mia presentazi­one? Avevo già fatto qualcosa con il City, scherzando sul mio carattere. Non sono uno che ride quando cammina o quando è in campo, ma sono un ragazzo sempre positivo».

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