Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi cambia e fa giocare tutti

- Agresti

Simone Inzaghi ha cambiato filosofia e quest’anno ha già utilizzato più giocatori (29) rispetto alla passata stagione (27). Il tecnico della Lazio ha distribuit­o diversamen­te anche i minuti tra i componenti della rosa: scelta essenziale per restare in pista sui tre fronti.

L’emblema della riserva che funziona oggi è Felipe Caicedo, 2 gol (e 6 punti) in 4 giorni: l’attaccante, ritenuto inadeguato per essere il vice-Immobile, si sta prendendo la rivincita. Non c’è solo lui, però: è tutta la Lazio-bis a funzionare meglio rispetto al passato. O, quanto meno, a giocare di più: i rincalzi vengono utilizzati con frequenza maggiore rispetto al passato.

I numeri sono abbastanza chiari. Nell’intera scorsa stagione Inzaghi ha impiegato 27 giocatori, uno dei quali (Mauricio) per 4 minuti appena e altri tre solo in due partite ciascuno (Vargic, Crecco e Miceli). Quest’anno gli uomini utilizzati sono già 29, due in più rispetto a dodici mesi fa, e se uno (Armini) ha giocato 5 minuti, sono pochi quelli usati in modo davvero sporadico (Basta e Rossi con due presenze a testa, mentre Romulo è ovviamente a quota uno ma è destinato a diventare un semi titolare). E questo con quattro mesi di partite ancora davanti.

Perfino più indicativa è la distribuzi­one dei minuti tra i vari componenti l’organico biancocele­ste: un anno fa la differenza tra i dieci titolariss­imi e gli altri era abissale (c’erano 733 minuti di distanza, cioè oltre otto partite, tra il decimo, Marusic, e l’un- dicesimo, Bastos), oggi i tempi d’impiego sono decisament­e più equi (quattordic­i giocatori sono rimasti in campo oltre mille minuti, e la metà di questi sono compresi tra i 1610 di Marusic e i 1015 di Caicedo).

Ma cos’è cambiato rispetto a un anno fa? Tre elementi, essenzialm­ente. Numero uno: la qualità delle riserve è migliorata, benché alcuni dei nuovi abbiano deluso molto (Berisha e Durmisi) o abbastanza (Badelj).

Numero due: gli infortuni hanno costretto Inzaghi a ricorrere a un turnover più intenso per fronteggia­re le emergenze. Numero tre: è cambiata un po’ la filosofia dell’allenatore, il quale si è reso conto di non poter lottare su tre fronti se non dà riposo e respiro ai suoi leader.

Per tutto questo, le riserve della Lazio oggi trovano più spazio. Sarà un vantaggio nello sprint triplo che attende i biancocele­sti, a patto che alcuni di questi rincalzi raggiungan­o un livello di rendimento più vicino a quello dei titolari.

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