SANITÀ, QUEI DATI DA USARE
Nella Asl Roma1 gli anziani hanno un indice di indipendenza del 35,5%, superiore a quello della Rm2 che si ferma a 32,9 nel 2018. Qui però la popolazione è più giovane rispetto alla Rm1 come evidenziano gli «indici di vecchiaia» rispettivamente del 158,7 e 179. Semplici curiosità per un cittadino, strumento di lavoro fondamentale per chi da amministratore di quei quartieri volesse correggere i numeri con qualche intervento di politica sanitaria. L’open data da ieri online (www.statodisalutelazio.it) è uno strumento che si spera non venga utilizzato come enciclopedia da esporre sulla libreria di casa e non aprire mai. Primo nel suo genere in Italia è stato a buon ragione definito da Zingaretti e dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, come un formidabile portale per orientare le scelte di chi decide. I dati sono i più recenti tra quelli disponibili, l’impegno è di aggiornarli tempestivamente. Si possono spulciare informazioni sulla salute di 6 milioni di persone, elaborati dal dipartimento di epidemiologia. E’ possibile effettuare ricerche specifiche, ad esempio selezionare come abbiamo provato noi una Asl e leggerne le caratteristiche nel dettaglio. La mancanza di numeri nell’epoca del federalismo sanitario è la lacuna più grave. Quando esistono, sono disaggregati e non confrontabili con altre realtà. Dunque inutili. Stavolta per chi vuole rimboccarsi le maniche non ci sono alibi.