Lo scontro sull’Ama finisce dal pm Sentita l’ex assessora Montanari
Inchiesta sul dissesto. Ultimatum dell’ad alla giunta sui fondi
È stata ascoltata per alcune ore nel pomeriggio di ieri. L’ex assessora all’ambiente Pinuccia Montanari è persona informata sui fatti. E più precisamente ha riferito sui conti dissestati della municipalizzata dei rifiuti: lo spunto potrebbe essere stato un esposto presentato in procura dal presidente dell’Ama Lorenzo Bagnacani, da tempo ai ferri corti con il Comune per la mancata approvazione del bilancio del 2017. Sull’argomento — ampiamente (e aspramente) dibattuto in Campidoglio negli ultimi giorni — è in corso un’inchiesta. Si tratta di un’indagine affidata al procuratore aggiunto Paolo Ielo e ai sostituti Luigia Spinelli e Claudia Terracina. Quest’ultima è già titolare di altri approfondimenti che riguardano vicende di corruzione in casa Ama (tangenti sull’assegnazione di lavori di manutenzione nei cimiteri) e dunque ha maturato qualche esperienza sulla municipalizzata dei rifiuti. Mentre alla Spinelli è già stato affidato il fascicolo sull’incendio del Tmb Salario.
Quanto alla nuova indagine trapelano solo pochi elementi: si sa che gli accertamenti sono partiti negli ultimi mesi del 2018 e che, in parallelo, sono state avviate verifiche anche dalla procura regionale della Corte dei Conti dove si sta cercando di approfondire l’intera questione che riguarda il contratto di servizio fra Comune e Ama, inclusa l’applicazione delle sanzioni per eventuali disservizi.
Quanto all’inchiesta penale a questo punto è chiaro che, nei prossimi giorni, saranno ascoltati anche i vertici dell’azienda ed è ragionevole pensare che anche i membri del collegio sindacale — gli stessi che hanno bocciato il bilancio aziendale — saranno ascoltati come persone informate sui fatti. Secondo indiscrezioni la loro relazione sarebbe articolata in sette rilievi che descriverebbero un’organizzazione vistosa- mente in crisi. Spicca il dato che riguarda la riscossione della Tari: su 90 milioni da riscuotere ne sarebbero stati incassati solo 10.
E che i nervi tra l’Ama e il suo proprietario — il Campidoglio: azionista al 100% — siano tesissimi lo confermano le tre lettere inviate al Comune da Bagnacani, con l’obiettivo di assicurare ad Ama la continuità aziendale e disporre della sufficiente liquidità. Nelle prime due missive il presidente Ama chiede al socio unico di farsi al più presto garante
con le banche per mantenere le linee di credito necessarie per pagare fornitori e stipendi. E, come misura straordinaria, di poter trattenere la tran- che di Tari incassata dei mesi novembre e dicembre. Nella terza lettera, indirizzata alle banche e per conoscenza anche al Comune, si chiede di erogare dal 18 febbraio linee di credito per almeno 110 milioni. La preoccupazione di Bagnacani è la stabilità aziendale dopo la bocciatura dei conti da parte della giunta Raggi. Passaggio che ha portato alle dimissioni dell’ormai ex assessora all’Ambiente.
Testimone
L’ex titolare dell’Ambiente è stata ascoltata per alcune ore ieri pomeriggio
Rapporti L’ad Bagnacani ha inviato tre lettere al Comune con cui i rapporti sono tesissimi