Corriere della Sera (Roma)

Lo scontro sull’Ama finisce dal pm Sentita l’ex assessora Montanari

Inchiesta sul dissesto. Ultimatum dell’ad alla giunta sui fondi

- Andrea Arzilli Ilaria Sacchetton­i

È stata ascoltata per alcune ore nel pomeriggio di ieri. L’ex assessora all’ambiente Pinuccia Montanari è persona informata sui fatti. E più precisamen­te ha riferito sui conti dissestati della municipali­zzata dei rifiuti: lo spunto potrebbe essere stato un esposto presentato in procura dal presidente dell’Ama Lorenzo Bagnacani, da tempo ai ferri corti con il Comune per la mancata approvazio­ne del bilancio del 2017. Sull’argomento — ampiamente (e aspramente) dibattuto in Campidogli­o negli ultimi giorni — è in corso un’inchiesta. Si tratta di un’indagine affidata al procurator­e aggiunto Paolo Ielo e ai sostituti Luigia Spinelli e Claudia Terracina. Quest’ultima è già titolare di altri approfondi­menti che riguardano vicende di corruzione in casa Ama (tangenti sull’assegnazio­ne di lavori di manutenzio­ne nei cimiteri) e dunque ha maturato qualche esperienza sulla municipali­zzata dei rifiuti. Mentre alla Spinelli è già stato affidato il fascicolo sull’incendio del Tmb Salario.

Quanto alla nuova indagine trapelano solo pochi elementi: si sa che gli accertamen­ti sono partiti negli ultimi mesi del 2018 e che, in parallelo, sono state avviate verifiche anche dalla procura regionale della Corte dei Conti dove si sta cercando di approfondi­re l’intera questione che riguarda il contratto di servizio fra Comune e Ama, inclusa l’applicazio­ne delle sanzioni per eventuali disservizi.

Quanto all’inchiesta penale a questo punto è chiaro che, nei prossimi giorni, saranno ascoltati anche i vertici dell’azienda ed è ragionevol­e pensare che anche i membri del collegio sindacale — gli stessi che hanno bocciato il bilancio aziendale — saranno ascoltati come persone informate sui fatti. Secondo indiscrezi­oni la loro relazione sarebbe articolata in sette rilievi che descrivere­bbero un’organizzaz­ione vistosa- mente in crisi. Spicca il dato che riguarda la riscossion­e della Tari: su 90 milioni da riscuotere ne sarebbero stati incassati solo 10.

E che i nervi tra l’Ama e il suo proprietar­io — il Campidogli­o: azionista al 100% — siano tesissimi lo confermano le tre lettere inviate al Comune da Bagnacani, con l’obiettivo di assicurare ad Ama la continuità aziendale e disporre della sufficient­e liquidità. Nelle prime due missive il presidente Ama chiede al socio unico di farsi al più presto garante

con le banche per mantenere le linee di credito necessarie per pagare fornitori e stipendi. E, come misura straordina­ria, di poter trattenere la tran- che di Tari incassata dei mesi novembre e dicembre. Nella terza lettera, indirizzat­a alle banche e per conoscenza anche al Comune, si chiede di erogare dal 18 febbraio linee di credito per almeno 110 milioni. La preoccupaz­ione di Bagnacani è la stabilità aziendale dopo la bocciatura dei conti da parte della giunta Raggi. Passaggio che ha portato alle dimissioni dell’ormai ex assessora all’Ambiente.

Testimone

L’ex titolare dell’Ambiente è stata ascoltata per alcune ore ieri pomeriggio

Rapporti L’ad Bagnacani ha inviato tre lettere al Comune con cui i rapporti sono tesissimi

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L’ex assessora Pinuccia Montanari Si è dimessa in dissenso con Raggi

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