«I rifiuti nutrono gabbiani e topi, è ora di cambiare»
«È molto chiaro: più abbandono avanzi alimentari, più topi e gabbiani hanno di che nutrirsi e si moltiplicano rapidamente». Il professor Giovanni Capelli, ordinario di Igiene a Cassino, che per sei mesi ha lavorato anche nella segreteria tecnica del commissario Francesco Tronca come medico per i problemi di igiene ambientale, spiega: «Noi vediamo i rifiuti o gli avanzi di cibo lasciati in strada come carenza di decoro, lo troviamo brutto. Ma in verità non c’è solo questo aspetto: l’abbandono di prodotti alimentari contribuisce ad attirare e far proliferare colonie di animali: gabbiani, ratti e nelle zone più periferiche anche cinghiali». E sarà questo il tema, «I danni alla salute dei cittadini che derivano dai cumuli di spazzatura», che porterà all’assemblea cittadina del 20 febbraio al Palladium, organizzata da «Tutti per Roma, Roma per tutti». Partendo dal principio che la città è un ecosistema, Capelli ricorda come i gabbiani siano arrivati in centro alla ricerca di cibo, «sia quello abbandonato dai turisti, sia quello lasciato per strada dai ristoranti: se non viene rimosso subito, costituisce un ottimo banchetto per gli animali. Soprattutto per i ratti, che hanno un’altissima capacità di riproduzione: la loro gestazione dura venti giorni e le gravidanze sono multiple». Per il professore più che derattizzare serve prevenire «tenendo chiuse per i topi tutte le possibilità di alimentarsi: cassonetti e rifiuti sigillati e grande attenzione a dove si conservano le riserve di cibo e alle cantine». Per questo in centro, dove ci sono centinaia di ristoranti, va riorganizzata la raccolta degli avanzi di cibo. Altro tema le zanzare, che «possono portare nuove patologie: non è che si vuole creare panico, ma i rifiuti sono un nutrimento anche per gli insetti».