Corriere della Sera (Roma)

«Il mio pop libero»

Riccardo Sinigallia domani al Monk con il tour «Ciao cuore» «Ho sempre difeso l’integrità della mia proposta». E il pubblico lo premia con concerti sold out

- Laura Martellini

Racconta quasi con pudore, Riccardo Sinigallia, del sold out della data romana del suo Ciao Cuore tour, domani al Monk: «Anche al Nord, locali sempre pieni. Prima erano fedeli appassiona­ti, adesso l’atmosfera è pazzesca, cantano tutti, o stanno in silenzio, ai brani più intimi»: a parlare è Riccardo Sinigallia, protagonis­ta della scena degli anni 90, autore di brani di grande popolarità, come Due destini e La descrizion­e di un attimo per i Tiromancin­o (con cui ha militato prima di una carriera solista), Vento d’estate per Niccolò Fabi e Cara Valentina per Max Gazzè,l’album Non erano fiori di Coez.

«Era tutto previsto — sorride —. Sono sta- to sempre attento a difendere l’integrità della mia proposta, senza cercare scappatoie. È come se con questo disco si fosse accorciato il tempo di reazione degli ascoltator­i: non per merito del lavoro, credo, che non si stacca dai precedenti, ma del cambiament­o della percezione. L’evoluzione naturale del mio percorso. Ciao Cuore è stato ben accolto dalla stampa (premio Top 2018 attribuito da 120 giornalist­i, ndr). Ho notato un’attenzione della nuova generazion­e di addetti ai lavori. Il web è un grande veicolo, aiuta a muoversi in maniera indipenden­te. Sono sempre io, forse con un’aumentata precisione vocale. Mai voluto lanciare messaggi con le mie canzoni. L’artista non è tenuto a farsi interprete di un atto politico, ma lo compie se, come sosteneva Nanni Moretti, è onesto e sincero. In un momento dominato dal profitto, creare opere che ne sono svincolate è già un argomento forte. Lo strapotere del mercato ha molteplici aspetti, pure i follower che si scatenano dopo aver postato una foto».

Cresciuto al Locale di vicolo del Fico: «Su quel palco abbiamo generato un’estetica linguistic­a e musicale. Era più facile incontrars­i, un centinaio di amici legati da relazioni che si sono rivelate determinan­ti. Il Monk è il Locale d’oggi, ma più internazio­nale. I nomi che ospita fanno conoscere anche realtà meno note. Noi ce la cantavamo e ce la suonavamo!». La trap? «Trovo la generazion­e che se ne è fatta interprete più sincera di chi l’ha preceduta. I trapper hanno evidenziat­o l’ipocrisia del politicame­nte corretto e della realtà non propria rosea che hanno ereditato, il limite è piuttosto nel cliché. Come altre tendenze, recepiamo un genere lanciato dall’America già alcuni anni fa, come in passato è successo con il movimento beat, con il twist. Il patrimonio musicale italiano è altrove, nel cantautora­to di grandi artisti miei fari, come Paolo Conte, Battiato, Jannacci».

Romano di Ponte Milvio, vive oggi sulla Trionfale: «Sono cresciuto quando ancora nella zona c’era la sezione del Pci. Roma non è più dei romani. Le statistich­e dicono che s’impiega più tempo nel traffico qua che a Bogotà. S’aggiunge uno stile culturale che rende tutto più difficile. Ma a vivere lontano non riesco. Musicalmen­te invece è molto fertile, lo è sempre stata. Basta pensare a fenomeni come Franco 126 e Calcutta».

A coprodurre il disco la compagna Laura Arzilli, ex Tiromancin­o pure lei: «Mi fido delle sue percezioni, difficilme­nte mi affido a un interlocut­ore. Nel disco lei c’è, nelle linee di basso, nell’ispirazion­e. Mi ha sempre aiutato. Siamo un organismo unico». Sul palco domani aspetta sorprese. Una sarà suo fratello Daniele. Stessa pasta musicale.

Senza vincoli

Mai voluto lanciare messaggi con le mie canzoni. L’artista non è tenuto a farsi interprete di un atto politico, ma lo compie se, come sosteneva Nanni Moretti, è onesto e sincero

Canzoni

Autore di brani come «Due destini» e «La descrizion­e di un attimo» per i Tiromancin­o, «Vento d’estate» per Fabi e «Cara Valentina» per Gazzè

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy