Infortuni, Inzaghi non molla e forza i tempi di recupero
Il club si interroga sul numero di infortunati, perplesso riguardo alla gestione dei recuperi del tecnico
La Lazio e Inzaghi non mollano niente. Anche se i giocatori cadono come mosche, anche se gli infortunati faticano a rimettersi in piedi. Domani c’è la sfida con il Siviglia, per qualificarsi agli ottavi di Europa League serve un’impresa (si parte da 0-1), c’è chi consiglia di lasciar perdere e pensare a campionato e Coppa Italia. Non sarà così: Simone tiene tantissimo a questa competizione, proverà a ribaltare un risultato che sembra scontato. Alla semifinale con il Milan e al derby, in programma martedì 26 e sabato 2, rivolgerà in seguito le sue attenzioni. Anche perché la squadra nel prossimo fine settimana resterà a riposo per il rinvio a data da destinarsi – causa partita del Sei Nazioni di rugby – della gara di campionato con l’Udinese. Dopo il tour de force, insomma, ci sarà almeno un po’ di respiro.
La Lazio e Inzaghi non mollano niente, per questo l’allenatore sta provando a recuperare almeno qualcuno dei dieci infortunati di Genova. Sono arrivati segnali incoraggianti da Milinkovic-Savic, che si è allenato con il gruppo; anche Berisha ha corso un po’, mentre gli esami strumentali hanno escluso lesioni alla caviglia di Parolo. Stamani, dopo l’allenamento, Inzaghi deciderà chi di loro convocare per la trasferta europea. Dovrebbe esserci Radu, che domenica è uscito nel finale perché disidratato a causa di un problema gastrointestinale: la sua presenza in Spagna pare sicura, tanto più che contro il Milan non potrà giocare a causa dei quattro turni di squalifica rimediati in Coppa Italia. Da valutare anche Immobile: a Marassi diceva di sentirsi bene, ma chiaramente non è in condizione ideale; si è inventato l’assist del gol, non è poco però non è riuscito a combinare niente altro proprio a causa della forma precaria.
Il vero problema riguarda la gestione degli infortunati. Inzaghi spinge perché i tempi di recupero vengano abbreviati, non si fida di tanti rincalzi. Di qualcuno probabilmente a ragione, altri – tipo Badelj – li ha invece sottovalutati. Il fatto è che, schierando giocatori non guariti in modo completo, si rischiano ricadute che allungano le assenze e questo, quando si tratta di elementi importanti dell’organico, pesa tantissimo. L’equilibrio è sottile: senza le sue stelle, la Lazio perde competitività; mettendole in campo quando non stanno bene, c’è il pericolo di perderle a lungo.
In società si sta aprendo un dibattito in merito alla quantità di infortuni muscolari sofferti dalla Lazio. La questione è spinosa, il presidente Lotito vuole legittimamente capire cosa sta succedendo.
Nella scorsa stagione, con lo stesso allenatore e la stessa preparazione, la squadra ha sofferto da questo punto di vista solo nelle ultime settimane, benché fosse rimasta in corsa quasi fino alla fine in ogni competizione. Stavolta qualcosa è cambiato. In peggio. Perché? Occorrono risposte.