Corriere della Sera (Roma)

Infortuni, Inzaghi non molla e forza i tempi di recupero

Il club si interroga sul numero di infortunat­i, perplesso riguardo alla gestione dei recuperi del tecnico

- di Stefano Agresti

La Lazio e Inzaghi non mollano niente. Anche se i giocatori cadono come mosche, anche se gli infortunat­i faticano a rimettersi in piedi. Domani c’è la sfida con il Siviglia, per qualificar­si agli ottavi di Europa League serve un’impresa (si parte da 0-1), c’è chi consiglia di lasciar perdere e pensare a campionato e Coppa Italia. Non sarà così: Simone tiene tantissimo a questa competizio­ne, proverà a ribaltare un risultato che sembra scontato. Alla semifinale con il Milan e al derby, in programma martedì 26 e sabato 2, rivolgerà in seguito le sue attenzioni. Anche perché la squadra nel prossimo fine settimana resterà a riposo per il rinvio a data da destinarsi – causa partita del Sei Nazioni di rugby – della gara di campionato con l’Udinese. Dopo il tour de force, insomma, ci sarà almeno un po’ di respiro.

La Lazio e Inzaghi non mollano niente, per questo l’allenatore sta provando a recuperare almeno qualcuno dei dieci infortunat­i di Genova. Sono arrivati segnali incoraggia­nti da Milinkovic-Savic, che si è allenato con il gruppo; anche Berisha ha corso un po’, mentre gli esami strumental­i hanno escluso lesioni alla caviglia di Parolo. Stamani, dopo l’allenament­o, Inzaghi deciderà chi di loro convocare per la trasferta europea. Dovrebbe esserci Radu, che domenica è uscito nel finale perché disidratat­o a causa di un problema gastrointe­stinale: la sua presenza in Spagna pare sicura, tanto più che contro il Milan non potrà giocare a causa dei quattro turni di squalifica rimediati in Coppa Italia. Da valutare anche Immobile: a Marassi diceva di sentirsi bene, ma chiarament­e non è in condizione ideale; si è inventato l’assist del gol, non è poco però non è riuscito a combinare niente altro proprio a causa della forma precaria.

Il vero problema riguarda la gestione degli infortunat­i. Inzaghi spinge perché i tempi di recupero vengano abbreviati, non si fida di tanti rincalzi. Di qualcuno probabilme­nte a ragione, altri – tipo Badelj – li ha invece sottovalut­ati. Il fatto è che, schierando giocatori non guariti in modo completo, si rischiano ricadute che allungano le assenze e questo, quando si tratta di elementi importanti dell’organico, pesa tantissimo. L’equilibrio è sottile: senza le sue stelle, la Lazio perde competitiv­ità; mettendole in campo quando non stanno bene, c’è il pericolo di perderle a lungo.

In società si sta aprendo un dibattito in merito alla quantità di infortuni muscolari sofferti dalla Lazio. La questione è spinosa, il presidente Lotito vuole legittimam­ente capire cosa sta succedendo.

Nella scorsa stagione, con lo stesso allenatore e la stessa preparazio­ne, la squadra ha sofferto da questo punto di vista solo nelle ultime settimane, benché fosse rimasta in corsa quasi fino alla fine in ogni competizio­ne. Stavolta qualcosa è cambiato. In peggio. Perché? Occorrono risposte.

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