Corriere della Sera (Roma)

Filmò video hard di una coppia, 4 anni di carcere

L’amico della coppia ha girato il video hard: è stato condannato a quattro anni

- G. De Santis

Non potrà mai insegnare in nessuna scuola. E nemmeno potrà lavorarci come bidello. Per sempre. Se vorrà svolgere attività didattica, sarà dall’università in poi. Questa è la pena accessoria decisa dalla quinta sezione del Tribunale per Marco Rossetti, 25 anni, ritenuto l’autore di un video hard tra due fidanzatin­i, inconsapev­oli di essere ripresi in un attimo d’intimità. la condanna principale: quattro anni.

Non potrà mai insegnare in nessuna scuola. Che siano le elementari, le medie o le superiori. E nemmeno potrà lavorarci come bidello. Per sempre. Se vorrà svolgere attività didattica, sarà dall’università in poi. Questa è la pena accessoria decisa dalla quinta sezione del Tribunale per Marco Rossetti, 25 anni, ritenuto l’autore di un video hard tra due fidanzatin­i, inconsapev­oli di essere ripresi in un attimo d’intimità.

Il filmato è stato registrato su uno smartphone nell’estate del 2011 a Ponza e Rossetti, all’epoca 18enne, adesso è stato condannato a quattro anni per pornografi­a minorile. Dalla ricostruzi­one degli inquirenti, il video hot è circolato su altri cellulari. E visto da un numero imprecisat­o di persone. Pochi o tanti, rimane un mistero. Una copia è stata rinvenuta nel telefonino di Lorenzo Martinelli, appena maggiorenn­e anche lui nell’estate del 2011. Ritrovamen­to per cui i giudici lo hanno condannato a un anno per detenzione di materiale pornografi­co minorile.

Invece l’interdizio­ne perpetua da qualunque scuola di primo e secondo grado è stata decisa solo per Rossetti. Perché diventi esecutiva tuttavia bisognerà attendere che la sentenza diventi definitiva. I giudici hanno anche deciso la distruzion­e dei dispostivi su cui è stato rinvenuto il video. «Faremo di sicuro appello - annuncia l’avvocato Mauro Capone -. Oltretutto è improbabil­e che il filmato sia stato visto da più di tre persone».

Ora un passo indietro all’estate di otto anni fa a Ponza. È la notte tra il 29 e il 30 luglio quando una coppia di fidanzatin­i, minorenni, in vacanza, si ritaglia un momento d’intimità. Ma dallo spioncino della porta della loro camera un amico - secondo l’accusa Rossetti - riprende con il telefonino quegli attimi di passione. L’esistenza del filmino a luci rosse emerge solo nel febbraio del 2012, quando una persona che l’ha visto lo riferisce alla ragazza. Scioccata, la giovane racconta l’imprevisto ai genitori, che le consiglian­o di denunciare la vicenda in procura. Così scatta la caccia al filmato. Che però non dà frutti per mesi. Finché la polizia postale nell’estate del 2013 trova la traccia decisiva. Il video viene recuperato nel hardware di uno smartphone. Vengono indagati tre ragazzi. Uno esce di scena subito. Altri due finiscono sotto processo.

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