Lotito e Inzaghi distanti, lo strappo non si ricuce Il tecnico piace al Milan e può lasciare la Lazio
Un incontro giovedì sera, un altro ieri. Lotito non molla Inzaghi, ma Inzaghi potrebbe mollare la Lazio. La tensione è alta, le possibilità che si giunga alla separazione sono concrete: dopo vent’anni in biancoceleste – arrivò nel 1999 come calciatore – Simone non è mai stato lontano come in queste ore dalla società che sente sua.
Il braccio di ferro, cominciato con un faccia a faccia tra Lotito e Inzaghi, è ripreso nella serata di ieri e il tavolo si è allargato al d.s. Tare. Il motivo del contendere non è economico: sulla durata del contratto (con prolungamento, non si pensa di andare avanti un anno con l’allenatore in scadenza) e sulla sua entità (aumento oltre i 2 milioni netti a stagione) c’è
Disaccordo profondo Non c’è identità di vedute sui giocatori da cedere e su come rinforzare la squadra
accordo pressoché totale. Non c’è però identità di vedute sulla gestione del mercato, sui rapporti interni, sui messaggi da trasmettere all’esterno.
Simone chiede la conferma dei giocatori più importanti, compresi Luis Alberto e Immobile, oppure la loro sostituzione con elementi altrettanto forti e affidabili; la politica della Lazio è sempre stata diversa, certi calciatori sono stati rimpiazzati da altri meno costosi, spesso con successo.
L’intesa esiste solo attorno al nome di Milinkovic-Savic: se ne andrà soltanto di fronte a un’offerta «monstre», il tecnico in quel caso capirebbe anche se pretenderebbe un sostituto davvero decisivo. Il timore di Inzaghi è chiaro: oggi è un tecnico quotatissimo, a lui si sono già interessati Juventus, Milan e Siviglia; se la prossima stagione non dovesse essere positiva, questa considerazione potrebbe cambiare, forse crollare. Sa che nel calcio le valutazioni variano in pochi mesi, a volte poche settimane. E ha paura che possa succedere anche a lui, se non avrà in mano una squadra migliore di quella attuale.
Adesso invece se ne andrebbe da vincente (è l’unico, oltre ad Allegri, ad avere portato a casa trofei nelle ultime due stagioni), forse senza avere ancora un contratto sicuro ma con la prospettiva di trovare un club di livello buono oppure ottimo.
Inzaghi non parlerà nemmeno oggi, alla vigilia della partita contro il Torino, e quasi certamente neppure domani dopo la partita. È successo anche nello scorso week-end, in occasione della gara con il Bologna, e non era mai capitato prima. È un modo – concordato con la società – per evitare domande scomode e frasi ambigue. Certo è che questa situazione non potrà andare avanti ancora a lungo, perché pure la Lazio ha bisogno di muoversi, di trattare con gli eventuali sostituti, di individuare l’allenatore del futuro. Non ci sono ultimatum, ma è difficile pensare che la società accetti di prolungare oltre lunedì questa situazione di incertezza.
Lotito comprensibilmente ha fretta, vuole una risposta; Inzaghi riflette e non è affatto convinto di sposare ancora la Lazio.