Corriere della Sera (Roma)

Il sindacalis­ta Abou Soumahoro respinto da un taxi

- M. E. F.

«Tu sali davanti o non entri nel mio taxi. Poco dopo però ha fatto accomodare dietro due persone». Lo racconta su Twitter Aboubakar Soumahoro, sindacalis­ta Usb italoivori­ano.

Il 38enne, laureato in Sociologia, noto come «il sindacalis­ta dei braccianti» per l’impegno nella lotta al caporalato, ieri mattina si trovava in Centro quando, vicino a una stazione dei taxi, ne ha intercetta­to uno. E però, come ha raccontato sui social, il conducente avrebbe preteso che salisse sul sedile accanto al posto di guida, salvo poi caricare altre due persone, descritte come italiane. Il rappresent­ante dell’organizzaz­ione sindacale ha annotato il numero della targa e la cooperativ­a di riferiment­o: dati dei quali si avvarrà «per denunciare questa ingiustizi­a». Nel post su Twitter, oltre allo sfogo per un gesto ritenuto discrimina­torio, trovano spazio parole dai toni più pacati: l’intenzione di rendere pubblico quanto accaduto, infatti, non ha soltanto un valore individual­e, ma anche in difesa di «migliaia di tassisti che lavorano con fatica e profession­alità». Il messaggio ha raccolto centinaia di condivisio­ni e commenti nei quali la solidariet­à si mescola all rabbia. Tra gli altri, anche un tassista che scrive: «Grazie per non aver fatto generalizz­azioni... uomo saggio... Nella mia auto sarai il benvenuto sempre, tu come il resto dei cittadini del mondo». C’è chi, come «Sbisolo», interviene con un pensiero amaro: «Sembra l’Alabama di Rosa Parks». E ancora: «Consiglio al tassista la visione del film Green book e rifletta», suggerisce Marina M.

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In prima linea Aboubakar Soumahoro durante la presentazi­one di un suo libro (dal suo account su Twitter)

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