Dopo Le Iene, per ora nessun indagato. Ama: disservizi in Centro per 300 mila euro
In questo modo il sistema permette di accreditare comunque alle società appaltanti il compenso stabilito, mentre gli scarti continuano ad ammucchiarsi sui marciapiedi e nel retrobottega degli esercizi commerciali. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto, Paolo Ielo, che al momento ipotizza una frode. Il fascicolo non contiene ancora indagati.
La finta raccolta - mostrata in tv - potrebbe raccontare anche altro: gli accordi fra l’Ama e la ditta appaltatrice sembrano sfavorevoli alla municipalizzata. Come mai - è lecito chiedersi - è stato stipulato un contratto svantaggioso per l’ente pubblico? Per capirlo i pm ascolteranno diverse persone inclusi i dirigenti Ama (ma anche le vittime del presunto raggiro potrebbero essere sentite: i negozianti). É possibile che anche l’amministrazione capitolina depositi documentazione negli uffici della Procura. Intanto «al Raggruppamento temporaneo d’impresa, guidato dalla Multiservizi — ha fatto sapere l’Ama — sono stati contestati inadempimenti per oltre 300 mila euro relativi ai soli servizi sul centro storico». Nei giorni scorsi era emerso come la sindaca fosse a conoscenza Ecco in che condizioni era qualche giorno fa la strada con cumuli di rifiuti sul marciapiede del caso e avesse intenzione di sporgere denuncia. La magistratura è arrivata in anticipo e l’inchiesta è partita autonomamente.
Il servizio delle Iene mostra gli operatori della Multiservizi mentre, nottetempo, arrivano di fronte ai negozi (ormai chiusi) e passano il badge su un lettore ottico che documenta la raccolta avvenuta. Intervista anche alcuni operatori che confermano l’escamotage. «Il bando è stato scritto male e gestito peggio — attaccano Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel di Roma e Lazio —. La gestione di Ama è del tutto inadeguata perché i giri di raccolta sono organizzati male e non coincidono con le necessità degli esercenti». I circa 100 dipendenti delle quattro ditte appaltanti (Sciangalli, Sari, Avr e Multiservizi) saranno in sciopero il 25 ottobre perché rischiano il licenziamento. Le aziende da un anno lamentano di non riuscire a far quadrare i conti.
Il bando da 131 milioni (in tre anni) per la raccolta differenziata aumentata da 20 mila a 85 mila utenze non domestiche tra negozi, bar, ristoranti, alberghi e uffici era stato presentato il 12 settembre 2018 dalla stessa sindaca Virginia Raggi. L’introduzione di secchi e bidoncini dotati di tag e microchip avrebbe dovuto alleggerire il lavoro di Ama. Ma nell’ultimo anno è stata la municipalizzata a pulire i sacchi abbandonati a terra.
Intanto ieri la riunione con i tecnici di Campidoglio, Regione e ministero ha anticipato il vertice previsto tra due settimane con Costa, Raggi e Zingaretti. «Non è necessario un prolungamento dell’ordinanza regionale», dice l’assessore regionale Massimiliano Valeriani. E entro fine anno «chiuderemo il bilancio 2017 di Ama», assicura il nuovo manager Stefano Zaghis. Ma dal 1° gennaio la discarica di Colleferro, che smaltisce gran parte dell’immondizia della città, sarà esaurita. E ieri è trapelata l’ipotesi di inviare i rifiuti all’estero.