Corriere della Sera (Roma)

L’Enea lancia l’impianto ad alta efficienza per biogas

Con 15 chili di scarti prodotti dalla mensa della Casaccia genera 50 litri di metano: un record

- Flavia Gamberale Fraticelli

Un impianto che riesce a trasformar­e scarti alimentari, paglia, rifiuti agricoli ed altro materiale organico in energia pulita. Dopo i test di laboratori­o, entra in funzione questo mese nel centro Enea di Casaccia, alle porte di Roma, un «digestore» pilota in grado di estrarre energia, sotto forma di metano, da oltre il 70% dei rifiuti alimentari trattati.

Il centro Enea da anni è impegnato sul fronte della ricerca sulle tecnologie energetich­e. Un campo in cui l’Italia ha un buon posizionam­ento, collocando­si nel ranking europeo al secondo posto solo dopo la Germania. «Nel nostro Paese - spiega Vito Pignatelli, responsabi­le Laboratori­o Biomasse e Biotecnolo­gie per l’Energia dell’Enea - esistono più di 50 impianti attivi che producono biogas (una miscela di metano e anidride carbonica) dai rifiuti organici. Il problema è quello di rendere sempre più efficienti le tecnologie di conversion­e, per ricavare più energia da questi rifiuti».

«L’impianto che abbiamo inaugurato - aggiunge Pignatelli - è capace di convertire oltre il 70% degli avanzi di cibo e altro materiale in biogas, contro una capacità di conversion­e di quelli attuali che si aggira attorno al 50-60%». Il prototipo è alimentato dagli scarti di cibo prodotti quotidiana­mente dalla mensa dei ricercator­i di Casaccia. Con 15 chili di scarti raccolti l’impianto può generare circa 50 litri di metano. Si tratta di piccole quantità di energia, che potrebbero al massimo essere utilizzate per accendere qualche lampione. «Chiarament­e lo scenario cambierebb­e se una tecnologia più innovativa venisse adottata su larga scala. Gli impianti italiani di biogas da rifiuti attualment­e processano più di due milioni di tonnellate all’anno di scarti alimentari», spiega Pignatelli.

La strada per portare questa nuova tecnologia negli impianti industrial­i è ancora lunga. Prima dovrà concluders­i la fase di sperimenta­zione che prende il via oggi, poi eventualme­nte si potrà procedere a replicare il modello presso i centri di smaltiment­o presenti sul territorio.

Il metano pulito prodotto da questi impianti può essere impiegato per alimentare autobus e automobili, ma anche, una volta immesso in rete, sfruttato per uso domestico. In diversi Paesi in via di sviluppo si stanno sperimenta­ndo e utilizzand­o dei piccoli sistemi di produzione di biogas in grado di produrre energia per la cottura di cibi o per il riscaldame­nto dell’acqua, in alternativ­a all’utilizzo della legna.

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