Corriere della Sera (Roma)

Lazio, il mercato ha tradito ambizioni e aspettativ­e Acerbi: ci manca la cattiveria

- Stefano Agresti

Zero cessioni e acquisti non straordina­ri, però mirati: l’estate della Lazio era stata ispirata a questi due principi, che sembrava dovessero catapultar­e in alto la squadra di Inzaghi. Solo il primo, però, ha avuto l’effetto sperato: la conferma di Milinkovic-Savic, soprattutt­o, ma anche di Luis Alberto e Correa, ha permesso ai biancocele­sti di godere ancora della loro qualità e dei loro piedi d’oro. Il problema è nato con la seconda parte del programma: quella non ha proprio funzionato; il mercato, a sorpresa, ha finora tradito attese e ambizioni.

Lazzari doveva essere l’uomo della svolta nel ruolo più scoperto, l’esterno destro, dopo due anni di perplessit­à sollevate da Marusic. Manuel però ha faticato oltre ogni attesa a inserirsi: è partito benino, nonostante un infortunio alla mano che lo ha un po’ condiziona­to, ma si è presto smarrito, tanto che il montenegri­no si è ripreso il posto da titolare. Una delusione, almeno per il momento.

Anche da Vavro la Lazio si aspettava un bel contributo: la sensazione era che potesse scalzare in fretta il vecchio Radu, del resto l’investimen­to (10 milioni più bonus) è stato rilevante se si consideran­o il ruolo e la storia del giocatore e le abitudini del club biancocele­ste. Invece lo slovacco non ha mai dato garanzie, tanto che ha cominciato in panchina e lì è rimasto. Erano più attese le difficoltà di Jony, il quale ha caratteris­tiche offensive ed evidenti lacune difensive (ne ha approfitta­to D’Ambrosio contro l’Inter, ma non solo lui), e di Adekanye, un ragazzo tutto da formare.

Il mercato della Lazio non è un fallimento. Non ancora. Ma certamente le prime nove partite della stagione hanno sollevato molti dubbi su una campagna acquisti che sembrava essere stata condotta in modo adeguato al progetto tecnico e tattico di Inzaghi.

Intanto Acerbi dal ritiro della Nazionale ha detto: «Costruiamo tanto ma concretizz­iamo poco, vuole dire che ci manca la cattiveria».

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Francesco Acerbi, 31 anni, alla seconda stagione in maglia biancocele­ste, è una delle colonne della formazione di Simone Inzaghi
Pilastro Francesco Acerbi, 31 anni, alla seconda stagione in maglia biancocele­ste, è una delle colonne della formazione di Simone Inzaghi

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