Corriere della Sera (Roma)

Multiservi­zi, indagato il presidente: ma il badge non fa alzare gli incassi

Dopo il video de Le Iene, Raponi: «Assurdo, ho subito fatto denuncia ai carabinier­i»

- Andrea Arzilli

«Non sapevo di essere indagato. Non ho ricevuto niente, l’ho letto. E non sapevo neanche dell’inchiesta. So solo che quando Le Iene mi hanno informato del video, io ho denunciato ai carabinier­i».

Maurizio Raponi, 66 anni, generale di brigata della Guardia di finanza che dal 9 ottobre 2018 è presidente di Multiservi­zi, racconta che potrebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati dopo la sua stessa denuncia sulla truffa del badge segnalata da Le Iene. Ieri nuova puntata: Raggi sapeva della truffa da un mese, sostiene il programma Mediaset. Il Comune smentisce.

Denuncia e viene indagato, lei sostiene.

«A finire indagato è il denunciant­e: potrebbe pure essere. Del resto è il mio incarico che lo prevede, io sono rappresent­ante legale della Multiservi­zi. Ho denunciato un fatto che poteva avere per protagonis­ta un mio dipendente o la mia struttura».

E lei ha dei dubbi sui suoi?

«Sui 45 dirigenti no».

E sui 4 mila dipendenti?

«Beh, sono tanti e non li conosco tutti. Ci sono pure quelli della 29 giugno, la coop nota per Mafia Capitale. L’altro giorno in ascensore ho sentito dire da uno di loro: “Non posso fare il turno di notte perché devo andare a Rebibbia”».

Pensa ai contenuti delle chat mostrate in tv?

«Ma no, “spara e fuggi” è un gergo. Significa che anche se non c’è niente da ritirare bisogna badgiare e poi via verso un’altra utenza. Calcoliamo che si tratta di persone che non hanno un alto grado di scolarizza­zione. Noi facciamo spazzament­o e assistenza. Poi, purtroppo, da un anno abbiamo anche il servizio raccolta rifiuti per le utenze non domestiche. E ciò complica tutto. I problemi di Roma si risolvono a largo raggio, non con questo tipo di servizio».

Ma non crede alla truffa?

«Vedendo Le Iene si ha l’impression­e che più i dipendenti badgiano più Multiservi­zi incassa. Ma l’incasso non è con le badgiate, è con i canoni mensili fissi».

E il badge a cosa serve?

«Serve a noi e all’Ama per tracciare il lavoro. L’Ama ha comunicato 300mila euro di sanzioni per noi a causa delle mancate badgiature. Può essere che qualcuna sia frutto di segnalazio­ne dell’utenza, ma più spesso sono i nostri che vedono che non ci sono rifiuti, non si fermano e non usano il badge. E sbagliano».

Cioè, dice lei, l’Ama vi contesta una cosa e Le Iene vi accusano del contrario.

«Esattament­e. Ama, cioè il nostro socio di maggioranz­a, ci dice di tornare a prendere rifiuti di notte. Per quello, nel filmato, i dipendenti passano e badgiano anche se non c’è nulla. Quelli de Le Iene sono bravi sceneggiat­ori. Poi mostrano i rifiuti di giorno...».

Ce l’ha con l’Ama?

«Sto da un anno in Multiservi­zi. E ho visto al vertice Bagnacani, Bagatti, Melara e ora Stefano Zaghis, che ancora non sono riuscito a incontrare. E se ho capito bene ha tanta esperienza, ma di sicuro non sui rifiuti».

Situazione critica, dice?

«Decide Ama cosa dobbiamo fare. Certo, un Cda rodato una cosa del genere l’avrebbe affrontata in maniera diversa».

 ??  ?? L’inviato Il presidente di Multiservi­zi, Maurizio Raponi, con l’inviato della trasmissio­ne Le Iene, Filippo Roma
L’inviato Il presidente di Multiservi­zi, Maurizio Raponi, con l’inviato della trasmissio­ne Le Iene, Filippo Roma

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