Chi corre e chi chatta
Abito a Vigna Clara e ogni giorno attraverso un passaggio pedonale ignorato dagli automobilisti, che alla vista di un pedone che si accinge a attraversare, accelerano per non perdere 5 secondi. Poi però gli stessi si mettono a chattare sul telefonino, come la signora di ieri che mentre stavo per iniziare la solita traversata a mio rischio e pericolo, rallenta e si ferma proprio davanti a me. Che non mi avesse vista pazienza, ma non ha visto né le strisce né lo scivolo per disabili su cui e stavo transitando. La signora, del tutto ignara, si mette a chattare, allora le busso al finestrino e le dico che sta ostruendo la zona per disabili e passeggini. Io ho ancora la possibilità di spostarmi, ma se ragioniamo nei termini che se io non ho un problema chissene frega di chi ce l’ha, non andremo da nessuna parte. La signora però ragiona proprio così: mi guarda con aria strafottente e scocciata, come a dire: «Fatti gli affari tuoi». Valle a spiegare che sono proprio i miei, anzi di tutti. Poi continua tranquillamente a chattare. Ora se fossi stata in un film d’azione avrei potuto sfoggiare un superpotere e farle spostare la macchina col pensiero, o più banalmente avvertire un vigile per farlo al mio posto. Ma naturalmente tutto questo è fantascienza. Me ne vado, contenta di aver espresso il mio dissenso, frustrata per non aver ottenuto nulla.
Paola Torchiani