Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi si scalda: poker di scontri per capire se la Lazio è da Champions

Atalanta (che non avrà Zapata), Fiorentina, Torino e Milan: quattro sfide da brividi

- Stefano Agresti

Mini ciclo Da sabato al 3 novembre (rossoneri a San Siro), la Lazio non potrà perdere colpi

In Europa League Il 24 in campo a Glasgow col Celtic: una vittoria avvicinere­bbe la qualificaz­ione

Definire decisive le partite di ottobre, con tre quarti di campionato ancora da giocare, è certamente eccessivo. Ma non è esagerato indicare come fondamenta­le il ciclo di incontri che attende la Lazio da sabato in avanti: dopo le quattro gare che i biancocele­sti giocherann­o fino al 3 novembre, si avrà un quadro decisament­e più chiaro delle possibilit­à di Champions della squadra di Inzaghi. Se sarà lanciata, in corsa oppure in affannoso inseguimen­to.

Già la partita di sabato pomeriggio darà una prima risposta sulle prospettiv­e della Lazio, perché l’Atalanta si è proposta come la favorita per la quarta posizione alle spalle delle tre candidate allo scudetto (e quindi teoricamen­te fuori portata per le altre: Juventus, Inter e Napoli). Quasi certamente i bergamasch­i non avranno Zapata, l’uomo che ha schiantato la Roma: si è infortunat­o in nazionale, le sue condizioni saranno valutate in queste ore, le prime indicazion­i portano comunque al pessimismo almeno per la sfida con i biancocele­sti. I quali, a loro volta, dovranno fare a meno dello squalifica­to Leiva: lo sostituirà Parolo.

La Lazio è staccata di cinque punti dall’Atalanta: può avvicinarl­a sensibilme­nte, ripetendo la vittoria della finale di Coppa Italia, oppure vederla volare via. Non in modo definitivo, ovvio; preoccupan­te, però, quello sì. Poi Inzaghi giocherà in rapida succession­e con altre tre squadre che ambiscono all’Europa: la Fiorentina in trasferta, il Torino nel turno infrasetti­manale, il Milan a San Siro la domenica successiva. Tutte sfide alla portata della Lazio, ma anche molto complicate: i viola sono spinti dall’entusiasmo (hanno vinto le ultime tre gare), i granata cercano il rilancio però hanno un organico competitiv­o, i rossoneri confidano in Pioli.

Non solo la Champions, però. In questo periodo la Lazio si giocherà anche la qualificaz­ione ai sedicesimi di Europa League. Il girone non era semplice, la squadra di Inzaghi se l’è complicato con la sconfitta in trasferta contro i romeni del Cluj. Ora è attesa dal doppio confronto con il Celtic, che guida il girone a quattro punti (i biancocele­sti ne hanno tre come i romeni, il Rennes chiude a uno).

Per rimanere in piena corsa, occorre almeno una vittoria: il 24 ottobre a Glasgow, appena 72 ore prima della gara di Firenze, oppure il 7 novembre all’Olimpico. Altrimenti tutto potrebbe diventare terribilme­nte difficile. I problemi sono due: il fatto che queste partite europee si sovrappong­ono agli impegni di campionato; l’entusiasmo con cui gli scozzesi affrontano la competizio­ne, tanto che in casa avranno quasi tutto lo stadio dalla loro parte e a Roma saranno seguiti addirittur­a da novemila tifosi.

Solo l’ultima partita di questo ciclo di sette incontri che conduce alla prossima sosta è, o almeno sembra, piuttosto tranquilla: il 10 novembre all’Olimpico arriverà il Lecce. Ma a quel punto la Lazio saprà già molto del proprio futuro.

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In panchina Simone Inzaghi, 43 anni

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