Inzaghi si scalda: poker di scontri per capire se la Lazio è da Champions
Atalanta (che non avrà Zapata), Fiorentina, Torino e Milan: quattro sfide da brividi
Mini ciclo Da sabato al 3 novembre (rossoneri a San Siro), la Lazio non potrà perdere colpi
In Europa League Il 24 in campo a Glasgow col Celtic: una vittoria avvicinerebbe la qualificazione
Definire decisive le partite di ottobre, con tre quarti di campionato ancora da giocare, è certamente eccessivo. Ma non è esagerato indicare come fondamentale il ciclo di incontri che attende la Lazio da sabato in avanti: dopo le quattro gare che i biancocelesti giocheranno fino al 3 novembre, si avrà un quadro decisamente più chiaro delle possibilità di Champions della squadra di Inzaghi. Se sarà lanciata, in corsa oppure in affannoso inseguimento.
Già la partita di sabato pomeriggio darà una prima risposta sulle prospettive della Lazio, perché l’Atalanta si è proposta come la favorita per la quarta posizione alle spalle delle tre candidate allo scudetto (e quindi teoricamente fuori portata per le altre: Juventus, Inter e Napoli). Quasi certamente i bergamaschi non avranno Zapata, l’uomo che ha schiantato la Roma: si è infortunato in nazionale, le sue condizioni saranno valutate in queste ore, le prime indicazioni portano comunque al pessimismo almeno per la sfida con i biancocelesti. I quali, a loro volta, dovranno fare a meno dello squalificato Leiva: lo sostituirà Parolo.
La Lazio è staccata di cinque punti dall’Atalanta: può avvicinarla sensibilmente, ripetendo la vittoria della finale di Coppa Italia, oppure vederla volare via. Non in modo definitivo, ovvio; preoccupante, però, quello sì. Poi Inzaghi giocherà in rapida successione con altre tre squadre che ambiscono all’Europa: la Fiorentina in trasferta, il Torino nel turno infrasettimanale, il Milan a San Siro la domenica successiva. Tutte sfide alla portata della Lazio, ma anche molto complicate: i viola sono spinti dall’entusiasmo (hanno vinto le ultime tre gare), i granata cercano il rilancio però hanno un organico competitivo, i rossoneri confidano in Pioli.
Non solo la Champions, però. In questo periodo la Lazio si giocherà anche la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Il girone non era semplice, la squadra di Inzaghi se l’è complicato con la sconfitta in trasferta contro i romeni del Cluj. Ora è attesa dal doppio confronto con il Celtic, che guida il girone a quattro punti (i biancocelesti ne hanno tre come i romeni, il Rennes chiude a uno).
Per rimanere in piena corsa, occorre almeno una vittoria: il 24 ottobre a Glasgow, appena 72 ore prima della gara di Firenze, oppure il 7 novembre all’Olimpico. Altrimenti tutto potrebbe diventare terribilmente difficile. I problemi sono due: il fatto che queste partite europee si sovrappongono agli impegni di campionato; l’entusiasmo con cui gli scozzesi affrontano la competizione, tanto che in casa avranno quasi tutto lo stadio dalla loro parte e a Roma saranno seguiti addirittura da novemila tifosi.
Solo l’ultima partita di questo ciclo di sette incontri che conduce alla prossima sosta è, o almeno sembra, piuttosto tranquilla: il 10 novembre all’Olimpico arriverà il Lecce. Ma a quel punto la Lazio saprà già molto del proprio futuro.