Con «Anni Luce» si immaginano i futuri possibili
La rassegna di Romaeuropa Festival propone quattro spettacoli teatrali in scena da domani
Indagare i paesaggi più frastagliati del presente per poter immaginare i possibili scenari futuri. Questo è l’obiettivo artistico di «Anni Luce», la sezione di Romaeuropa Festival curata da Maura Teofili (in collaborazione con Carrozzerie N.O.T.) che da domani a domenica trova posto negli spazi del Mattatoio.
Protagonista assoluto il teatro italiano con quattro diverse voci che, sebbene partano da punti di ricerca lontani tra loro, riescono ciascuna ad agganciarsi profondamente alle emergenze della nostra epoca. Il primo a salire sul palco è Liv Ferracchiati (domani e mercoledì) con la sua nuova produzione Commedia con schianto. Struttura di un fallimento tragico, opera che si immerge in una lucida satira sull’attuale sistema teatrale italiano per scattare la fotografia di una generazione senza padri intenta a costruire il suo futuro su un vuoto di senso.
Il rapporto tra realtà e attualità è al centro dello spettacolo Libya. Back Home presentato dalla compagnia La Ballata dei Lenna (in scena sempre domani e mercoledì) con la regia di Paola Di Mitri. La storia affonda nel tema dell’emigrazione, di una difficile ricostruzione delle proprie origini libiche da parte di una ragazza italiana e del ricongiungimento familiare ai tempi dei social. Sospesa tra vicende private e la tragica epopea di un intero popolo.
Intreccia il tema dell’identità anche Dante Antonelli in Atto di Adorazione, in prima assoluta da venerdì, ispirato ai testi dello scrittore giapponese Yukio Mishima. Questa volta la prospettiva è quella di un gruppo di ventenni con la loro rivendicazione del diritto di esistere, oggi come domani. «Non è tanto un racconto sul tema della gioventù — precisa Antonelli — quanto il racconto di questi giovani: coraggiosi senza dubbio, incoscienti e ambiziosi, pieni di contraddizioni e incompresi, incompiuti loro stessi in un certo senso. Sono i figli diretti dei giovani che ci ha raccontato Mishima».
Ancora un gruppo di ragazzi di oggi, ma stavolta intercettati nel 2059 (quando sono ormai in pensione) nello spettacolo Lullaby – Tragedia
Aerobica della compagnia Industria Indipendente(da venerdì a domenica). In scena Marco Cavicchioli, Ermanno De Biagi, Francesca Mazza, Emanuela Villagrossi immaginano «la tragedia di chi sente la necessità, mai avvertita forse prima, di compiere uno sforzo, di mettere in comune se stesso nel correre un rischio, di accettare la sfida non solo di un fallimento ma del dover rinunciare a qualcosa di sé nel momento in cui si costituisce un noi».