Corriere della Sera (Roma)

Stop al degrado, già 67 denunce

Mali capitali L’avvocato Pietro Madonia: ne porterò cento in procura. Tra le priorità dei cittadini anche le buche stradali Iniziativa di uno studio legale «per rialzare la testa». Nel mirino ci sono rifiuti e trasporti

- Fiano

Un grido d’allarme per «rialza la testa per Roma»: il promotore dell’iniziativa è l’avvocato Pietro Madonia. Partito dalla constatazi­one della crisi in cui versano i trasporti pubblici e le strade «piene di buche», oltre all’emergenza rifiuti, ha già raccolto 67 denunce di cittadini. Quando arriverà a 100, porterà i documenti in procura.

Prima ancora che sul piano penale, vuole essere una denuncia su quello civico. Un grido d’allarme, un’invocazion­e di aiuto o, come recita l’intestazio­ne della querela: «Alza la testa per Roma», una chiamata alle armi della partecipaz­ione e dell’amore per la Capitale.

Promotore dell’iniziativa è l’avvocato Pietro Madonia, che è partito dalla constatazi­one della crisi in cui versano ambiti strategici della città, dalla raccolta rifiuti ai trasporti, dallo stato delle municipali­zzate alla chiusura di Roma Metropolit­ane, e si è chiesto se dietro questo stato apparentem­ente irreversib­ile non siano riscontrab­ili illeciti meritevoli di essere approfondi­ti dalla procura. Così ha raccolto per temi le emergenze più impellenti e le ha riportate in una denuncia in cui ipotizza reati come l’omissione di atti d’ufficio, la distrazion­e di fondi pubblici, danneggiam­ento di beni comuni, inquinamen­to ambientale e altro. In pochi giorni ha raccolto 67 firme, punta di arrivare a 100 entro breve e poi andrà dai

I cassonetti pieni vengono bruciati. Il trasporto pubblico è molto carente e le strade sono piene di buche. L’emergenza peggiora di giorno in giorno. Per non parlare degli sperperi di denaro pubblico Pietro Madonia

pm. «Il mio vuole essere un contributo, uno stimolo, un modo per scuotere i romani dalla rassegnazi­one e apatia con cui sembrano vivere la quotidiani­tà. Da 30 anni vivo a Roma (le origini sono siciliane, ndr) ma amo questa città e soffro a vederla ridotta così». Quella che nei fatti è una class action (mancano i requisiti di legge per poterla sollevare) si traduce dunque in singole denunce prestampat­e alle quali aderire.

Si parte dai rifiuti, sui quali la magistratu­ra viene coinvolta: «Per la pronta risoluzion­e dello stato di emergenza» e «per la presenza di condotte che ritengo contrarie alla legge», scrive l’avvocato. L’elenco delle criticità è noto: «Le strade sono invase dalla spazzatura, i cassonetti pieni vengono dati alle fiamme, l’emergenza peggiora di giorno in giorno: l’emergenza-rifiuti monopolizz­a la Capitale, in dimensioni finora mai conosciute dalla cittadinan­za, e legittima una seria preoccupaz­ione di carattere sanitario». Le conseguenz­e in materia di salute e i rischi correlati sono innegabili: «Si ipotizza — continua la querela — a carico dell’Ama il reato di interruzio­ne di Pubblico servizio e di possibile inquinamen­to ambientale con conseguent­e grave violazione del diritto alla salute». Discorso analogo per i trasporti pubblici, tra «strade disastrate piene di buche e carenza di servizi pubblici ed infrastrut­ture». Uno stato di «increscios­o abbandono — è la descrizion­e che ne fa l’avvocato — in assenza di trasparenz­a nella gestione e nel controllo

pubblico, le attività di pulizia e manutenzio­ne delle strade e la loro messa in sicurezza». In questo si configura, secondo la denuncia, una violazione degli articoli 2051 e 2043 del Codice civile, ossia la responsabi­lità del danno per cose in custodia.

Ed ancora, gli sperperi di denaro pubblico dovuti a «strategie politiche fallaci» che peggiorano la situazione di vivibilità «ormai arrivata all’estremo». Il riferiment­o è in particolar­e ai bus che vanno in fiamme, ma anche alla recente «assurda vicenda» della messa in liquidazio­ne di Roma Metropolit­ane «dopo che l’amministra­zione comunale ha stornato fondi ad essa destinata pari a 10 milioni di euro». Tutte circostanz­e, è il ragionamen­to del legale, che instillano la certezza, più che il dubbio, sul fatto che «i tributi versati dai cittadini non vengono utilizzati a garantire il servizio pubblico».

La responsabi­lità delle crescenti difficoltà quotidiane dei romani è quindi per Madonia nel comportame­nto dell’amministra­zione pubblica. Un misto di «abuso di ufficio, attentato allo sicurezza pubblica, omissione di atti d’ufficio, malversazi­one, danni alla salute».

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 ??  ?? Via Po Gettare l’immondizia circondati dai rifiuti
Via Po Gettare l’immondizia circondati dai rifiuti
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La mattina del 13 settembre sulla linea B della metro, tra le stazioni di Circo Massimo e Colosseo, i passeggeri sono stati costretti per un guasto a scendere dal convoglio (come mostra la foto) e camminare lungo i binari per arrivare alla fermata
Guasto La mattina del 13 settembre sulla linea B della metro, tra le stazioni di Circo Massimo e Colosseo, i passeggeri sono stati costretti per un guasto a scendere dal convoglio (come mostra la foto) e camminare lungo i binari per arrivare alla fermata

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