Al Cinema Palazzo i sigilli e il nuovo blitz
Attivisti rientrati, assessori: bene
Poco prima delle 9 è arrivato l’ufficiale giudiziario al Ci- nema Palazzo e ha avviato la procedura di sfratto esecutivo, come da sentenza della Corte d’Appello. Scattati i si- gilli, dopo qualche ora gli occupanti di San Lorenzo si so- no ripresi lo spazio culturale. L’edificio in piazza dei Sanniti è occupato dall’aprile del 2011, un atto di «resistenza» lo definì il gruppo di attivisti, studenti e realtà sociali che all’epoca voleva impedirne la trasformazione in un casinò. L’autogestione è stata supportata da molti artisti. La proprietà, la società Aurea Domus spa, ha affittato i locali alla ditta Camene srl e sono diversi i procedimenti giudiziari in corso.
Scattano i sigilli al Nuovo Cinema Palazzo ma gli occupanti di San Lorenzo si riprendono subito lo spazio culturale. È occupata dall’aprile del 2011 la struttura in piazza dei Sanniti, un atto di «resistenza» lo definì il gruppo di attivisti, studenti e realtà sociali che all’epoca voleva impedirne la trasformazione in un casinò. L’autogestione è stata supportata da molti artisti, tra cui Sabina Guzzanti (finita anche a processo per quell’episodio) e Marcello Fonte, attore vincitore della Palma D’oro a Cannes per il film «Dogman» di Matteo Garrone. Ieri però, poco prima delle 9, è arrivato l’ufficiale giudiziario che ha avviato la procedura di sfratto esecutivo, come da sentenza della Corte d’Appello: con l’ausilio di due vigilantes e un fabbro sono state quindi saldate le porte dello stabile. La proprietà, la società Aurea Domus spa, ha affittato i locali alla ditta Camene srl: sono diversi i procedimenti giudiziari in corso - richieste di risarcimento avanzate dal privato per l’occupazione dell’ex sala cinematografica finita anche nella lista del Viminale degli immobili da sgomberare. I sigilli però sono durati ben poco. Gli attivisti sono riusciti a rientrare da un ingresso laterale, mentre sui social è scattato immediato l’appello: «Venite al Cinema Palazzo, ci portano via un pezzo di Roma Libera». Alla chiamata hanno risposto in centinaia, tanti cittadini sono accorsi a piazza Sanniti, tra cui lo stesso Fonte e il deputato Leu Stefano Fassina, pronti a difendere lo spazio che in otto anni ha ospitato oltre 300 tra concerti, laboratori per bambini, eventi per i giovani. «È stato un atto totalmente arbitrario, da parte di un privato e senza forza pubblica, un atto che si scontra con i tavoli aperti sul caso e la richiesta reale di un quartiere che vuole tutelare questa bella realtà» spiega Miranda, tra i promotori delle attività del Cinema, in presidio permanente nell’edificio dove è stata poi promossa un’assemblea pubblica per decidere i passi da intraprendere. Ora gli occupanti chiedono una risposta concreta da parte delle istituzioni, visto che la loro battaglia ha ottenuto il sostegno politico da più fronti. Oltre alla stessa presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, a colloquio con la proprietà già ieri per trovare un accordo, lo stesso vicesindaco, Luca Bergamo, e l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, hanno difeso l’attività del Nuovo Cinema Palazzo, definendolo un «presidio culturale di grande valore in un quartiere difficile come San Lorenzo»: i due esponenti della giunta grillina hanno anche lanciato un appello, affinché si trovi un «equilibrio tra interessi del privato e luoghi con finalità sociali e culturali». Un’esperienza, quella di San Lorenzo, spesso teatro delle iniziative dell’Anpi, da salvaguardare anche per il gruppo Pd capitolino che ha chiesto «subito un tavolo di dialogo per far proseguire una realtà associativa importante per il quartiere e la città», come per Marta Bonafoni, capogruppo Lista Civica Zingaretti alla Regione Lazio, che ha definito «fondamentale per la comunità» l’ex cinema intitolato a Vittorio Arrigoni, scrittore pacifista ucciso proprio nel 2011 a Gaza nelle stesse ore in cui a San Lorenzo iniziava l’occupazione.