Corriere della Sera (Roma)

Il tassista si pente: «Scusa Aboubakar»

Stefano aveva chiesto al sindacalis­ta Soumahoro di sedersi davanti: oppure scendi

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Si è riconcilia­to con il tassista che, giovedì scorso, lo aveva respinto intimandog­li: «Tu sali davanti o non entri». Dopo aver denunciato sui social il gesto discrimina­torio, ieri è stato lo stesso Aboubakar Soumahoro, italo-ivoriano, sindacalis­ta Usb, a pubblicare la notizia corredata di foto nella quale i due si mostrano sorridenti: «Lui è Stefano, il tassista che giorni fa mi ha impedito di salire sul suo taxi. Ci siamo incontrati e mi ha chiesto scusa. Scuse che ho accettato. Il perdono è una virtù che va esercitata perché libera l’anima e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza». È stato il conducente a cercare l’attivista per i diritti dei braccianti, deciso a riparare l’offesa: «Ha saputo che ero a una riunione con i familiari di Sacko Soumayla (il sindacalis­ta 29enne maliano ucciso in Calabria nel giugno 2018, ndr)e mi ha raggiunto». Dopo averlo accolto, lo ha rassicurat­o che non presenterà più denuncia nei suoi confronti: «Gli ho anche detto che, se mai dovesse vedere violati i suoi diritti di lavoratore, sarò pronto a battermi al suo fianco». Schivo ai riflettori, se Boubakar ha deciso di rendere pubblica la vicenda non è tanto per i risvolti personali, ma per lanciare un messaggio ai giovani: «Basta con l’esasperazi­one del disagio e il paradigma della violenza. Torniamo a insegnare l’educazione civica e non dimentichi­amoci che lo Stato siamo noi».

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