Le donne nell’arte del Novecento da Sartorio a Funi
Artiste, modelle, muse, protagoniste: da Aristide Sartorio a Lila de Nobili, una mostra di e sul genere femminile, con maestri e nomi da riscoprire
«XX. Il genere femminile nell’arte del 900 italiano», scelto per una mostra collettiva, al primo impatto è uno di quei titoli che immediatamente suggeriscono l’idea di un qualcosa di già visto tante volte: mostre sulle donne, o con le donne protagoniste...
Ma un certo gusto per la ricerca storica, alla quale spesso sono dedite le gallerie antiquarie più attente — un gusto volto a riscoprire, a volte disseppellire, nomi di artiste ancora oggi ignote o poco conosciute — caratterizza invece questa mostra che dopo aver fatto tappa a Firenze, è ora visibile nelle sale della romana galleria del Lacoonte.
Circa un centinaio — tra dipinti, disegni, pastelli, bronzi, terrecotte e ceramiche — le opre esposte. Selezionate dalla curatrice e direttrice della galleria, Monica Cardarelli, in due macro-categorie: opere di artisti italiani del XX secolo che hanno rappresentato altrettante figure femminili (mogli, amanti, modelle, sante, meretrici, dee, ninfe...); e opere di artiste selezionate, appunto, tra quelle su cui ancora tanto c’è da scoprire.
Come Adrì, nome d’arte di Adriana Bisi Fabbri, pittrice, illustratrice, caricaturista, creatrice di moda e costumi, scomparsa a soli 37 anni e cugina di Umberto Boccioni (Autoritratto, 1928, e Donna che legge in riva al mare, 1929); come Marisa Mori, altro caso di oblio, approdata nel 1925 alla scuola del grande Felice Casorati, a suo tempo collezionata dal principe del mecenatismo, il milionario Riccardo Gualino; come Fides Stagni, paladina del Secondo Futurismo e pioniera dell’aerografo come tecnica; o come Lila de Nobili, celebre costumista che lavorò al fianco di Cocteau, Visconti e Zeffirelli, di cui è esposto un bozzetto per un abito della Divina Callas alla Scala di Milano (la Violetta di una celebre Traviata viscontiana del 1955).
Figure di donne, o di uomini che raccontano di donne, ma sempre con qualche particolarità in grado di destare l’attenzione dell’osservatorecollezionista: aneddoti biografici, intrecci di vite, amori, passioni... L’opera più antica in mostra è di Giulio Aristide Sartorio, un pastello che è un ultimo sussulto di Ottocento, in cui la giovane vergine preraffaellita raffigurata ha il volto dell’americana Lisa Stillman (la stessa che compare, con Maria Hardouin di Gallese, moglie di d’Annunzio, nel trittico delle Vergini Savie e delle le Vergini Stolte, commissionato a Sartorio dal conte-fotografo Gegé Primoli). All’estremo opposto cronologico, il collage polimaterico anni 60 di Margherita Vanarelli. In mezzo, Felicita Frai che posa per Achille Funi (altro celebre sodalizio d’amore&arte del Novecento), le due figlie di Balla — vestali del padre — che si ritraggono a vicenda, Adriana Pincherle, pittrice e sorella di Alberto Moravia qui in veste di modella per Afro, e mille atre storie.
Adrì: pittrice, creatrice di moda, caricaturista, cugina di Boccioni, scomparsa a 37 anni