TORNEREMO A RIVEDER LE STELLE?
Aforza di parlare di futuro, ti danno del visionario. Se guardi però al passato, sei portato ugualmente a pensare. Il ministero dei Beni culturali ha in progetto di aprire alle visite la porzione alta della propria sede al Collegio Romano.
Su quel tetto si ritrovano pezzi importanti di storia, specie per la scienza astronomica: la passeggiata dello scienziato (anche detta passetto di Galileo) e l’osservatorio astronomico. Oltre alla ex stazione meteorologica della Capitale, sulla torre del palazzo, punto più alto del centro storico. Per almeno due secoli, sui tetti e le terrazze di Roma, era un gemmare di specole. Tutti a rimirar le stelle. Oggi, invece, i cittadini guardano a terra per non slogarsi qualche caviglia, tra strade e marciapiedi sconnessi, o evadono dal presente, rifugiandosi nello smartphone, facendo dannare gli automobilisti.
A quando risale l’ultimo piano per il futuro di Roma? Di annunci e grandi intenzioni siamo stati informati a più riprese. Il resto non è pervenuto. Siamo assuefatti a una narrazione negativa e pessimistica della città che poi spesso è la mera descrizione di una realtà. Per cambiare, eccelso l’ottimismo di chi ci crede ancora, ma le famiglie son sempre più piegate su se stesse. Prova ne sia di quanti ragazzi, finita la scuola, cercano lavoro o persino fanno l’università altrove. Una necessità talvolta, un paradosso spesso, per una Capitale e dei validi atenei.
Sta pensando la sindaca, nei due anni che le restano, di voler lasciare un segno tangibile del suo passaggio che sia anche solo su carta, ma che abbia un senso per le prossime generazioni? Le suggeriamo di farlo, magari ricreando le condizioni per attirare ancora scienziati e architetti che, una volta, facevano a gara per vivere e lavorare a Roma.
Oggi invece c’è un esodo dei nativi.
La crisi demografica nazionale a Roma si sente eccome. Sempre più alta l’età media dei residenti e minore, invece, l’indice di ricambio della popolazione attiva (dati Istat). Chi fa politica, lo sa bene. Quando le cose vanno male, sulla graticola va chi ha il manico in mano. I dirigenti e a cascata gli altri, del resto, vanno guidati. Il prossimo inverno porta un altro bilancio in grembo. Il disagio cresce e gli avversari politici lo hanno fiutato da mesi. Attenzione che, sulla torre del Collegio Romano, come nella vita pubblica, c’è ancora spazio per un parafulmine.