Corriere della Sera (Roma)

Con l’Atalanta una battaglia tra veleni e polemiche

- S. A.

Gian Piero Gasperini elogia simone Inzaghi. Inzaghi regala lodi sperticate a Gasperini. Si annusano da lontano e si piacciono, come se fossero maestro e allievo (non a caso hanno sposato lo stesso schema difensivo e lo applicano in modo quasi maniacale). Anche Lazio e Atalanta hanno rapporti eccellenti: Antonio Percassi è tra i – non molti – presidenti che riescono a trattare con Claudio Lotito senza perdere la pazienza. Eppure il confronto tra queste due società sta diventando una battaglia. Senza esclusione di colpi. Accuse, repliche, veleno. Quasi un duello rusticano. Già in passato c’erano state frecciate e polemiche. Poi, il 15 maggio, la clamorosa lite scatenata dal tocco di mano di Bastos in area laziale in occasione della finale di Coppa Italia: «È pazzesco che ci abbiano negato un rigore così, è grave che lo abbiano fatto all’Atalanta», la rabbia di un avvelenato Gasperini. Sabato a tutto questo si è aggiunto molto altro. La Lazio ha pareggiato grazie a due penalty e il tecnico dell’Atalanta si è scagliato di nuovo contro l’arbitro e stavolta anche contro Immobile, accusato di essere «furbo». Il centravant­i è stato difeso immediatam­ente da Inzaghi e dalla stessa Lazio: «Impensabil­e mettere in dubbio la sua correttezz­a». Lazio contro Atalanta: un confronto aspro, durissimo, che non potrà non lasciare scorie in vista delle prossime sfide dirette e del possibile duello per un posto in Champions.

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Tecnici Inzaghi, a destra, e Gasperini

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