«Claustromania», contemporanei nell’antico convento
Si vede San Pietro dal giardino del Chiostro dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, un’immagine nitida, una visione di Roma sconosciuta. Sono pochi i romani entrati nell’exconvento, si arriva da una porticina piccola piccola, quasi nascosta nelle mura antiche di piazza dei Cavalieri di Malta, si attraversa la corte quadrangolare e si accede al giardino segreto. Ma fino al 29 ottobre le porte di questo luogo nascosto sono aperte per «Claustromania», mostra d’arte contemporanea curata da Daniela Gavallotti Cavallero. Tra gli aranci e gli archi antichi sono esposte le opere di Riccardo Monachesi, Giovanna Martinelli, Ninì Santoro e Mara van Wees. I quattro artisti hanno percorso il Chiostro, «letto» le antiche lapidi poste sulle pareti e realizzato opere di creta e metallo pensate per questo luogo di pace. Martinelli espone L’alleanza e Phi, un sorta di scrittura trasferita in tre dimensioni. Le «conchiglie di San Giacomo» di Monachesi guardano ai temi del viaggio e dell’elemosina, Ninì Santoro espone il grande Ulisse in ferro e inox, la scultura celebra il capostipite dei viaggiatori e Sant’Alessio è una sorta di Ulisse cristiano. Le scale, irregolari e malferme fatte di frammenti, sono la proposta di Mara van Wees. L’evento è corredato da due incontri, entrambi domani: 11.30 Open Box, ovvero Dalla land arte al parco scultoreo urbano; 15.30 si discute con Claudio Strinati e altri esperti su Il contemporaneo incontra l’antico: caso o necessità?