Judy Garland, la vita tormentata di una leggenda del cinema
Il film sarà presentato oggi alla Festa di Roma dal regista Rupert Goold
Una diva tormentata con problemi di salute e crisi depressive. Judy di Rupert Goold mostra il lato più umano della divina Garland.
È Renée Zellweger a vestire i panni del mito. L’ex Bridget Jones non sarà oggi alla Festa del Cinema di Roma per presentare il film. Ci sarà, invece, il regista inglese che vanta una lunga esperienza teatrale (dalla fine degli anni 90). Judy è il suo secondo lungometraggio, dopo il thriller True Story. «Mi interessava esplorare l’idea che il genio non possa capire la sua stessa complessità — ha raccontato il regista che per Judy ha adattato sul grande schermo il testo di Peter Quilter— che questa sia parte del suo mistero e del suo fardello».
Londra, inverno del 1968: sono passati trent’anni dal suo exploit nel ruolo di Dorothy in Il mago di Oz. La diva ha 46 anni ed è arrivata in Europa per una serie di concerti: la voce è appannata. Si prepara per lo spettacolo, incanta i musicisti, ricorda i bei tempi andati. Judy è una donna fragile: dopo aver lavorato per 45 dei suoi 47 anni è esausta, ossessionata dai ricordi della sua infanzia perduta a Hollywood, assillata dal desiderio di tornare a casa dai suoi figli. Un anno dopo verrà trovata morta nella sua casa a Belgravia per un’overdose di barbiturici.
In questo film è Renée Zellweger — per questa interpretazione ha «prenotato» una nomination agli Oscar — che canta e balla. «È una leggenda — ha spiegato l’attrice — ma è anche un essere umano». Il ritratto sul grande schermo ha attirato le critiche di Liza Minnelli, figlia della Garland, che ha sottolineato di non approvare il lavoro. Presentato al Toronto Film Festival 2019, è stato accolto alla fine della proiezione da applausi da una standing ovation. Renée in lacrime ha invitato tutti a sedersi prima che il make up le si sciupasse.
Judy sarà proiettato oggi nella Sala Sinopoli dell’Auditorium alle 19.30 e nella Frecciarossa Cinema Hall alle 20; giovedì, alle 15.30 al Savoy e alle 17 in Sala Sinopoli.