Da Franz a Cipputi i «pensatori» di Altan in mostra
La mostra dedicata ai disegni e ai personaggi di Altan
Caustici come il metalmeccanico Cipputi: tuta blu, bandiera rossa e battuta pronta. O tenerissimi come la cagnolina Pimpa: dispensatrice a pois di bei pensieri e buoni sentimenti. Sempre e comunque folgoranti, come lo sguardo impietoso sulla società italiana riflesso negli occhi grandi e rotondi di gente comune e senza nome: l’uomo in poltrona, l’anziano e la bambina, le annoiate donne seminude. Ma soprattutto profondamente liberi, tanto nel colore quanto nelle parole. Sono i personaggi nati dal pennarello di Francesco Tullio Altan, al quale il Maxxi dedica la mostra Altan. Pimpa, Cipputi e altri pensatori, curata da Anne Palopoli e Luca Raffaelli da oggi al 12 gennaio nello Spazio Extra.
Un’antologica che non trascura nulla dei cinquant’anni di carriera di Altan, artista per tutti — adulti e bambini — e dai tanti talenti: il disegno, la scrittura, le brevi e illuminanti vignette, le più articolate strisce a fumetti, il cinema (agli esordi fu anche sceneggiatore) e la pittura.
Ad aprire il percorso espositivo sono proprio tre inaspettate tele a olio che l’artista veneto realizzò nel 1969. «Le tengo in casa mia. Non erano previste al Maxxi e non credevo che potessero interessare — racconta Altan — invece i curatori le hanno viste ed eccole qua». Si prosegue con la sezione dedicata a Trino, il «non onnipotente» creatore del mondo, dio non dio che dà vita a un’umanità imperfetta come lui. Ci sono poi le storie a fumetti e i feuilleton, con una stanza completamente tappezzata dalla prosperosa avventuriera Ada, protagonista nel 1983 di Macao. E ancora
Colombo (che di primo nome fa Cristoforo e scoprirà l’America), Franz (ovvero San Francesco), Kamillo Kromo (l’unico camaleonte che non sa riconoscere i colori), tavole originali, poster, libri, le tante illustrazioni per i testi di Gogol, De Simone, Piumini, Rodari, e i video delle sue sceneggiature.
Un allestimento pop e immersivo, che ha altan-izzato ogni angolo dello Spazio Extra riproducendo il tratto dell’artista su ogni superficie, dal pavimento al soffitto. In cui spicca la grande parete che raccoglie oltre duecento vignette, realizzate dal 1974 a oggi, con cui Altan ha commentato la società italiana tra lampi di cinismo, amare confessioni e picchi di sarcasmo. Tutte magnetiche. «Ne ho una preferita — confessa l’artista — è quella che dice: Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere».
Infine grande spazio alla Pimpa, con una doppia sala interattiva dove i bambini possono anche giocare. «Avevo mia figlia di due anni sulla ginocchia e disegnavo per lei — racconta Altan — a un certo punto è uscita questa cagnolina, che ha subito conquistato il direttore del Corriere dei Piccoli. La strana coincidenza è che sia nata parallelamente a Cipputi. Ai suoi antipodi. Diciamo che la Pimpa rappresenta il mondo come potrebbe o dovrebbe essere; come solo i piccoli lettori riescono a vederlo, perfino a viverlo. Mentre quello di Cipputi è il mondo reale, disilluso, esattamente come gli adulti». E come sono i suoi liberi «pensatori»: capaci di dubitare e ridere di se stessi, liquidare in una battuta i massimi sistemi e decifrare la vita nel tempo di una risata.