Le nuove spese di Lemmetti: altri 5mila euro
L’assessore: gli orari dei treni sono inconciliabili con i miei compiti istituzionali
Ci sono altre spese, che non compaiono sul sito del Comune, rimborsate all’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti. Si tratta dei spese per trasferte tra Roma e Camaiore (Lucca), dove risiede, sostenute nel 2017 e nel terzo trimestre di quest’anno. In tutto altri 5.012: il totale dei rimborsi perciò è di 24.630 euro.
Conteggi I rimborsi riguardano il 2017 e il terzo trimestre 2019. Totale, oltre 24mila euro
Ci sono altre spese, oltre a quelle pubblicate dal Comune, che riguardano l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, nominato ad agosto 2017 e da allora pendolare tra il suo Comune di residenza, Camaiore in provincia di Lucca, e Roma. Si tratta delle spese, rimborsate con soldi pubblici, sostenute nel 2017, che appunto non compaiono sul sito comunale, e poi di quelle più recenti riferite al terzo trimestre di quest’anno. In tutto altri 5.012 euro - 2.913 nel 2017 e 2.099 tra luglio e settembre 2019 - che si sommano ai 19.618 euro consultabili online di cui il Corriere ha già dato conto. Il totale dei rimborsi sale perciò a 24.630 euro.
I viaggi dell’assessore, su cui la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta, cominciano subito dopo la nomina, ad agosto 2017. In quell’anno solo una volta, il 9 settembre, Lemmetti ha preso il treno una tratta tra Firenze, Pisa e Viareggio - al costo di 14 euro. Tutti gli altri spostamenti, nonostante non sia il mezzo più economico, li ha fatti con la sua Bmw: poco meno di 380 chilometri, media di sette volte al mese, che equivalgono a una spesa per il Comune che stabilisce un rimborso di 0,30 euro al chilometro) di circa 110 euro ogni viaggio. Viaggi in orari diversi e in giorni diversi, anche festivi: giovedì 24 agosto, domenica 3 settembre, sabato 9 settembre, domenica 10 settembre, lunedì 25 settembre, sabato 30 settembre. Poi altri 6 spostamenti a ottobre, 7 a novembre e 9 a dicembre: venerdì 1 dicembre, lunedì 4, giovedì 7, domenica 10, venerdì 15, domenica 17, sabato 23, mercoledì 27 e sabato 30. In tutti questi casi Lemmetti dichiara di non poter scegliere il treno al posto dell’auto, come invece prescriverebbero varie pronunce anche della Corte dei Conti, poiché l’orario delle ferrovie non ne consente la fruizione in tempi conciliabili con i suoi compiti di assessore.
Le altre «nuove» spese, poi, riguardano quest’anno, i mesi tra luglio e settembre. I viaggi a giugno sono stati dieci: martedì 4, venerdì 7, domenica 9, venerdì 14, martedì 18, mercoledì 19, giovedì 20, venerdì 21, martedì 25, venerdì 28. Spostamenti più frequenti, cioè, di quanto Lemmetti stesso ha dichiarato: «Nel weekend torno dalla mia famiglia e dai miei figli, percependo un rimborso per le spese di viaggio previsto dalle norme». E poi ancora nove viaggi a luglio, solo tre ad agosto e cinque fino a metà settembre. Si tratta, alla fine, di 987 euro a luglio e di altri 1.112 euro fino a metà settembre. Ogni volta, per giustificare la trasferta così come impone la normativa, Lemmetti motiva di dover partecipare a sedute di organi esecutivi o consiliari oppure di dover garantire la
continuità della presenza per il necessario presidio delle sue funzioni. E ogni volta è necessaria una rendicontazione che si basa appunto sulle dichiarazioni rese dall’assessore.
Anche per il 2019 gli uffici hanno disposto una ricognizione tra gli assessorati capitolini finalizzata al reperimento delle somme da impegnare per la copertura dei rimborsi che, comunque, non viene richiesta da nessun altro assessore o consigliere. Le somme, così, vengono subimpegnate a bilancio e liquidate.